New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Single Reviews /

Sandwell District Feed Forward

  • Label / Sandwell District
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Dicembre 2010
  • Style /
  • Rating /
    10/101
Sandwell District Feed Forward

Feed Forward è un buco nero nel quale è bene tuffarsi lasciando ogni barriera mentale ed ogni barlume di razionalità fuori portata. E’ una dimensione concepita per liberarsi dal contatto terreno per avventurarsi in un sogno che và avanti ormai da trent’anni: la Techno.

Il verbo qui spogliato di qualsivoglia coniugazione è embrione allo stato puro, una partenza virginale che si nutre esclusivamente della voglia di esplorare il futuro.

Sandwell District nell’album più atteso degli ultimi dieci anni.
David Sumner (Function) e Karl O’Connor (Regis) per una delle cabine di regia più ispirate di sempre confezionano questo doppio vinile accompagnato da un 7 pollici di puro groove sotterraneo in una rivisitazione che già da diversi vinili a questa parte è un marchio di fabbrica impresso a fuoco sulla plastica nera. Un linguaggio pressante che insiste sul battito fino ad arrivare all’ipnosi, per poi rilasciare, in una sensazione che lascia immaginare liquido amniotico, una serie di vapori groovistici che si dipanano in ogni direzione, mostrando contaminazioni che vanno dall’acid alla dub techno.

Tutto è riassunto in un colosso come “Hunting Lodge”, autentica macchina infernale trainata da bordate analogiche a basso profilo sulle quali serpeggia una bassline infuocata, mentre intorno l’inferno è circondato da una coltre di fumo pregna di detriti.

Agli arbori di tutto sicuramente quel movimento techno britannico che dalla metà degli anni ’90 ha trovato una personalissima dialettica minimale che ha saputo prendere le giuste distanze sia dalla prima che dalla seconda generazione Detroitiana. Un nome su tutti è sicuramente quello di Surgeon, bandiera indiscussa del beats made in uk, ma è intorno alla sua fama che sono cresciuti o meglio hanno viaggiato nascosti altri seminali talenti che hanno continuamente rinverdito un suono che non ha mai cercato compromessi, mantenendo un appeal fatto di grooves glaciali e ritmiche ipnotiche e ben amplificate.

Singolare l’architettura della A side, intro, main ed outro divise in tre brani dove agli estremi troviamo dei ripiani ambient sconnessi tra voci d’oltretomba, tappeti e click randomici, mentre nel corpo centrale ad estendersi è una furia lamellare fatta di sottili ed incisive rasoiate che sembrano smembrare la furia ritmica che procede violenta nel sottosuolo.

Nel 7 pollici è espressa una calma post-bellica fatti di droni, nubi, bagliori e la sensazione che la techno viva ora una ritrovata voglia di vita in un centro nevralgico fuori da ogni coordinata: Sandwell District.

Redazione Written by: Pubblished: