Oscura produzione proveniente da Edimburgo, 2 brani per altrettanti sconosciuti artisti: Acquiescence e Fake Left.
Nel lato A, Acquiescence mette su un impianto house dai forti connotati old-school che manda a memoria alcune gemme in aria di trance del periodo ’95-’97 quando nella stratificazione dei brani era usuale inserire delle variazioni tonali unite a scampanii ed altre, varie lastre di suono. Il risultato è un’atmosfera satura, lucente e fortemente ipnotica, estasi pura per le menti degli avventori.
B-side per Fake Left che scava nelle profondità dell’house spingendo duro con la cassa e con un synth minaccioso, poi l’entrata in scena dei clap e dei piattini in piena zona Detroit house (leggi alla voce Omar-S), un vero mantra ossessivo condito da campioni vocali, stati d’ansia e ripartenze choc. Un brano dove sperimentazione e groove si incontrano creando un connubio assassino che spazzerà via ogni dancefloor a portata d’uomo.
Un esordio da cullare e custodire gelosamente.