Continua la serie di questi estratti (non saprei come altro definirli) dei classici di Ron Hardy più o meno inediti, sempre piuttosto lo – fi (si tratta nella maggiorparte dei casi di incisioni in vinile di vecchie registazioni su nastro, ma stampate), sempre intriganti.
Tutte e 4 le tracce (inutile dirlo) sono pazzesche, anche se c’e’ da dire che il lato B è ai limiti della decenza in fatto di qualità audio…Fortunatamente la traccia che piu mi interessa, Liquid Love (Instrumental Mix), suona abbastanza bene. Ma tutto questo rappresenta la bellezza della musica house di quel tempo (parliamo di oltre 20 anni fà) di Chicago
Oggi si cerca di rifare quello che facevano già benissimo 20 anni fà, altri stumenti altri suoni, ma questa traccia per me rappresenta un suono che non morirà mai e per quanto si cerchi di imitarla oggi, ci si rende conto che il bello è già stato fatto…da un pezzo!