Musica realmente senza tempo e fortemente evocativa quella composta da Marsen Jules nelle quattro istantanee contenute in “Les Fleurs Variations”: ambient atmosferica vellutata con l’ausilio di pianoforte e archi sempre in primo piano. Musica eterea e sospesa, ricca di sfumature e dotata di grande fascino.
Già notato all’inizio di quest’anno sulla classica raccolta ambient annuale pubblicata dalla Kompakt, Marsen Jules è lo pseudonimo utilizzato da Martin Juhls per le composizioni le cui coordinate sonore si muovono tra electronica, musica ambient e musica classica contemporanea, che nell’occasione troviamo accompagnato dai gemelli Alam al pianoforte e al violino.
“Les Fleurs Variations”, come suggerisce il titolo, riprende materiale che risale a “Les Fleurs”, album pubblicato nel 2006, il cui successivo tour ha portato alla nascita del trio, di cui l’ep in questione rappresenta il primo frutto. Avvalendosi del contributo di Anwar e Jan-Phillip Alam, i brani di Marsen Jules assumono nuove forme, maggiore profondità e pathos recuperando le atmosfere suggestive di alcuni brani originali e brillando di nuova luce.
Dal ripiegamento introspettivo di “OEillet Parfait” ai percorsi astratti di “Couer Saignant”, dal malinconico romanticismo di “De La Morte D’Un Cygne” fino alle atmosfere impalpabili di “OEillet Sauvage”, all’insegna della contrapposizione tra frammenti di musica e brevi pause di silenzio. Musica per sognatori, che rimanda ai nobili esperimenti di Harold Budd con i Cocteau Twins.