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O/V/R Post-Traumatic Son (Robert Hood / DVS1 Mixes)

  • Label / Blueprint
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Marzo 2011
  • Style /
  • Rating /
    9/101
O/V/R - Post-Traumatic Son (Robert Hood / DVS1 Mixes)

Già al terzo atto di remix per il ricercatissimo O/V/R (James Ruskin e Regis) in cui sono stati chiamati ad omaggiare tanta UK Techno Robert Hood e Zak Khutoretsky, inizialmente noto promoter nel Midwest, poi figura stimatissima nel panorama techno sotto l’ormai noto monicker DVS1.

Non ho recensito il mantra originale di Ruskin & Regis che ormai rappresenta una collaborazione solida e che sta raccogliendo i frutti di anni di lavoro e “Credo Techno” con pochi eguali.
I tanti trattamenti che questo “Post Traumatic Son” sta ricevendo dovrebbero già convincervi della bontà dell’originale, vero e proprio schiacciasassi per un dancefloor al limite e per amanti della Techno della prima ora che vedono attraverso questi artisti anglosassoni un ritorno tanto serio quanto violento di un genere che negli anni si era maledettamente inborghesito.

Ipnosi pura per un martellamento continuo negli stilemi classici però bagnato da una sensibilità contemporanea, oscura, industriale (com’è nel loro stile), ossessiva che sa tanto di scenario post-atomico e ben si allaccia, con le ultime glaciali e pessimistiche visioni, all’universo “hoodiano”.
E infatti Robert Hood non la manda a dire e confeziona una di quelle pillole della morte che solo i guerrieri del genere possono comprendere a pieno. Se l’Inghilterra chiama abbozzando un film techno con tanto di esplosione finale nel vento, Robert fa esplodere questo sole in maniera continua per ben dieci minuti, con voce dall’oscuro a far da monito e preparazione all’ipnosi.

Minimale in tutto, essenziale in ogni momento e definitivamente perfetto nel rendere la scena…Uno stop & go di atmosfera che dura un’istante e synth a definire una melodia fredda e senza alcun tipo di compromessi liberatori.
Laddove ti aspetti un respiro lui carica nuovamente ed al secondo “stop” lancia l’ultimo inesorabile atto a chi ha perpetrato una congiura ai danni della techno music in questi anni.

Zak (DVS1) compie un lavoro meno fisico e più mentale, molto Basic Channel, ma di qualità notevole e in alcuni momenti struggente con una sezione di archi in cui dipinge una visione meno catastrofica e drammatica sebbene abbia diviso il suo lavoro in due mix, chiamando il primo “Pessimist” ed il secondo “Optimist”.

Uno dei sempre più numerosi dischi Techno di valore, e siamo solo agli inizi del decennio…

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