Tommy Tempa, al di là del nome curioso, è un valido polistrumentista inglese già autore dell’ep “Time To Run” e coinvolto in progetti in corso quali il trio di hip hop sperimentale ‘Mancini And The Creepers’ e collaborazioni con Raisa Khan dei Micachu And The Shapes.
“The Quixotic ep” esce solo in versione digitale ed è strutturato come un unico lungo brano, un unico flusso sonoro concepito come una piccola suite elettronica: poco più di venti minuti che è possibile anche suddividere in sette brani distinti, nonostante l’ascolto in piccole porzioni penalizzi effettivamente il senso complessivo dell’operazione.
“Fragments”, l’inizio percussivo in odore di gamelan è piacevole ma con “Rejoin Rejoice” le cose si fanno più interessanti: taglio nettamente sperimentale con un andamento indeciso tra soffocati slanci breakbeat e una melodia sognante, come sognante è il breve intermezzo “Micro Ballistics” posto a seguire.
“Now Or Never” è un bizzarro incrocio tra sequenze care a Four Tet e una voce femminile che disegna scenari esotico-cinematografici e conduce alla serena beatitudine di “Warm Glow Of The City” e alla solenne melodia conclusiva di “Roma”.
Musica non particolarmente di difficile ascolto quanto difficilmente catalogabile, electronica a tratti melodica, a tratti percussiva, a tratti dotata di slanci pop o sperimentali.
“Quixotic” è sostanzialmente un ‘work in progress’ che prende forma durante il suo svolgimento: per questa ragione è consigliabile l’ascolto dell’intero ep tutto d’un fiato come un album o, se preferite, come un’unica lunga traccia, un unico corpo multiforme in lento e costante divenire dagli sviluppi diversi e dalle direzioni imprevedibili, sempre comunque appaganti.