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Single Reviews /

CRISTIANO BALDUCCI BACK TO BASICS

  • Label / Black Catcher Records
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Luglio 2011
  • Style / , ,
  • Rating /
    8/101
backtobasics

Ci sono artisti che hanno “attributi”, coerenza e coraggio da vendere e che non hanno mai avuto paura di esprimere la propria linea musicale, pronti a sputare sulle masse asservite a più facili sonorità. E’ il caso di Cristiano Balducci, dj e producer attivo già dagli anni Novanta che, soprattutto in territorio romano, non ha certo bisogno di grandi presentazioni
 
Promotore del verbo techno ed acid in tutte le sue sfumature, con il progetto Black Catcher fondato nel 2010, Cristiano vuole creare una vera e propria piattaforma dedicata alla divulgazione delle sonorità più ricercate e slegate da qualsiasi trend in ambito elettronico, attraverso una web radio stabile ed una label che ha già all’attivo alcune release.

L’EP “Back to Basics”, praticamente prodotto tutto in analogico, racchiude l’esigenza, per chi da anni milita spesso silenziosamente ed all’oscuro delle luci di scena, di irrorare le coclee dell’ascoltatore con un calore che solo le macchine possono restituire, aprendo così uno stargate su un passato che viene rievocato in modo originale ed innovativo.

Pride” è rabbia ed adrenalina acid all’ennesima potenza, santa e benedetta dal suono di madre Chicago, con una voce distorta ed un synth alla Carpenter che sale e sul quale affonda un giro di Roland 303 che vi farà contorcere le budella. Traccia killer che ha stregato Dave Clarke, uno che si scomoda solo se davanti il termine techno c’è l’aggettivo “hard”, soprannominato “Baron of Techno”, che l’ha selezionata per la prossima compilation Fabric  in uscita il 17 ottobre prossimo. Felicità e soddisfazione per un artista come Balducci, giusta ricompensa per chi non è mai sceso a compromessi.
Ma se “Pride” è lo sfogo di una fiamma acidula ancora ardente, “Muro Torto” impronta ad una filosofia house più raffinata, con synth e tastiere che modulano un giro melodico che sembra improvvisato e suonato live a braccio, accompagnato da un pizzico di basso che dona corpo alla programmazione ritmica che avanza tra charlie, piattini ed hit hat.

Ma c’è ancora qualcos’altro che vi stupirà. “Move To The Music” è una dolce ed inaspettata scoperta. Una splendida decompressione sensoriale in bilico tra acid house e disco con un tappeto melodico che vi farà lacrimare di gioia mentre una donna angelica vi inciterà a muovervi verso la musica, abbracciando il tepore profuso dalle tastiere, dai campionatori e da un leggiadro solfeggio di bassline che come una soffice nube vi avvolgerà, traghettandovi verso una stato di danza e di grazia assoluta.

Un disco per tornare ai fondamentali e per capire la rappresentazione della relazione uomo-macchina nell’essenza più vera e profonda.

http://www.blackcatcher.com/blackcatcher/Black_Catcher_Records.html
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