Virata decisiva per la romana Attic Music che esce dal binario techno/deep finora seguito per introdursi al suono dei Commodity Place, sottovalutata band capitolina che in passato ha saputo regalarci gemme dall’indiscutibile valore sulla Còclea Music Ltd. (etichetta ormai in stallo semidefinitivo).
Ad accoglierci sono subito le atmosfere dilatate di “Chenini”  che sale dal silenzio con un tappeto leggermente puntinato di rumore a far da preambolo al morbido battito downtempo, al basso e finalmente il suono della chitarra, elementi che rappresentano ormai un marchio di fabbrica del suono targato Commodity Place. La stesura riflette tratti balearici che evocano colori caldi e lunghi momenti di quiete nei quali non possiamo far altro che ascoltare con gusto.

“I Love Watching The Sun Lost Beyond The Horizon” dà il titolo al lavoro e ci presenta i Commodity sotto una veste leggermente diversa sotto il punto di vista dinamico. Tranne l’isolato episodio techno rappresentato da “Solid Stone” infatti gli artisti non avevano mai presentato questa sorta di accelerazione (sia nel ritmo che nella stesura di chitarra) che avvicina il loro suono ad una sorta di trance astrale vicina agli esperimenti dei vecchi corrieri cosmici.
Una nuova esperienza da ascoltare con totale trasporto.

Sulla B-side il padrone di casa Fabrizio Lapiana remixa proprio “I Love Watching The Sun Lost Beyond The Horizon” aggiungendo una sezione ritmica al solito trascinante dal sapore tribale e tenendo vivo l’apparato melodico a discapito della sola chitarra esclusa pensiamo per rendere più cupa la reinterpretazione. Un remix gradevole e ben contestualizzato che arricchisce il package e crea l’unico punto di contatto con le precedenti release della label.

Commodity Place è affare per collezionisti.