Damian Lazarus corona un sogno affidando il numero di catalogo 85 a Mathew Jonson, uno dei suoi produttori preferiti in assoluto, e Jonson lo ricambia con due brani di grande sostanza, caratterizzati dallo stile personale e avveniristico che solitamente contraddistingue le sue produzioni.
Attivo, inoltre, in progetti quali Modern Deep Left Quartet e Cobblestone Jazz, così come nella direzione artistica della sua etichetta Wagon Repair, il produttore canadese si è sempre spinto in avanti nella ricerca di nuovi linguaggi musicali che legassero la sua passione per techno, jazz e fusion.
Che si tratti, quindi, del curioso andamento circolare di “Dayz” o dei percorsi astratti di “Cold Blooded” non cambia molto: entrambi i brani uniscono affinità stilistiche con l’album dello scorso anno “Agents Of Time” ad un’attitudine curiosa e squisitamente sperimentale.
Completa l’ep la rallentata versione di “Cold Blooded” da parte del produttore londinese DBridge, tra i preferiti di Lazarus e Jonson, che valorizza la versione originale accentuandone il lato onirico.