Se accadesse più spesso si attenuerebbe forse quell’alone di magia, ma la verità è che non potrebbe mai accadere con frequenza.

Da un lato ci sono quelli che pubblicano i dischi, e sono molti, poi c’è un crepuscolo di artisti che coltivano la propria arte, l’arte di saper scrivere musica riuscendo a rinnovarsi di continuo e tra questi, uno dei posti di prim’ordine è occupato da Cosmic Metal Mother e dalla sua Panacustica.

L’invito è quello di ascoltarsi d’un fiato tutti i dischi di questa label, cominciando proprio da quel “Twice” che segnava una traiettoria balearica persa tra pirateria caraibica ed isolati, luminosi tramonti della Isla per eccellenza, poi quella stralunata traiettoria fumosa che è “Rat’s Poem”, una lucida rappresentazione del sottosuolo newyorkese vissuto nella pelle e nel sangue dall’uomo. Poi la poesia dei paesaggi osservati dal finestrino di un treno in quella “Zen Locomotive” che sembra voler “battere” il suo tempo all’infinito…

Il presente ora. Un nuovo brano che torna ad illuminare un processo di scrittura tra i più articolati in circolazione, un progetto che tende a mantenere, come unico elemento di continuità, la qualità assoluta della musica e l’elevata spiritualità di un’artista che sembra aver messo a fuoco, in un modo che non si potrebbe non definire limpido, una visione che circumnaviga la musica cogliendo ispirazione nei luoghi più impensabili per tornar a parlare ogni volta in modo emozionante.

Un ritmo semplice, basico, lento come la fotografia di un momento al quale ricorrere con nostalgia, una lunga scia malinconica ed onirica. Poche, diafane note a scrivere l’armonia perfetta, quella di un’elettronica pastorale piena di ricordi, visioni a tinte pastello ed unica nella sua semplicità.
Poi un suggestivo incontro, quello con i Commodity Place, due mondi che vengono a contatto sul filo di quella che è la musica elettronica oltre il dancefloor, anzi, che dal dancefloor vuole prendere le rispettose distanze. Una rielaborazione da sudore freddo, perchè cercar di reinterpretare un brano di suo già perfetto è sfida di non facile attuazione. Una sfida affrontata a testa bassa, cercando di far convergere quel loro mondo fatto di psichedelia, ipnotismo ed arguto senso compositivo dentro un sogno dai tratti inafferrabili. Ne esce un nuovo gioiello che tenendo fermi ritmo e piccoli anfratti vocali prende il volo a cavallo di una chitarra elettrica che punta dritta in paradiso, in un omaggio sentito al Dio ineguagliato della psichedelia elettrica: Jimi Hendrix.

Mr. Fingers, avete letto bene, prende in consegna il brano e ne fa una versione house presente anch’essa nel vinile, ma forse questo è veramente poco se paragonato alla creatività espressa nei primi due solchi.

Cosmic Metal Mother e Commodity Place ci prendono per mano accompagnandoci in un cammino destinato ad illustrare la loro visione, relazionandosi con il tempo per scandire un concetto che molti, da un lato troppo presi a rivangare il passato, dall’altro troppo concentrati ad immaginare il futuro, sembrano aver dimenticato: Time Is Now.