L’onda techno sposta la sua forza d’urto sulla Norvegia. Sebbene della penisola scandinava consideriamo la Svezia ed in particolare la città di Stoccolma la fiammella originaria della cieca furia in quattro quarti, arriva ora da Bergen, molto più a nord, una chiara dichiarazione di guerra portata avanti da Dj Sotofett attraverso questo vinile che in soli cinque brani rappresenta la summa groovistica della Chicago più raw e della melodica detroitiana più vicina al corpo che alla mente.

Personaggio obliquo dietro le fortune della Sex Tags Mania, Sotofett arriva ora a quello che possiamo definire in tutto e per tutto il suo vinile d’esordio, che segue un primo assaggio uscito per la Acido Records lo scorso anno.
Qui il gioco trova la quadra in un micidiale cocktail techno/house che già nel brano d’apertura stupisce per forza e sfrontatezza nel misurarsi con gli scheletri di Chicago senza alcun timore, riesumando vecchie storie targate fine ’80 ed unendole all’acciaio techno che corre sui binari del ritmo. Un brano devastante.
Il secondo brano (A2) è un gioco deep che corre in cunicoli distorti che sembrano alterare la realtà e correre incontro ad una nuova forma cattura-menti dall’alto potere ipnotico.

La “B1” concentra nelle frequenze basse tutto il corpo vibrante del brano che continua a poggiarsi su un impianto ritmico basico che non perdona nulla, specialmente nell’influenza del piatto, che brilla la sua presenza praticamente in ogni anfratto danzabile.
Qui ad aggiustare il tiro arriva anche una linea di basso acidula e sporca che manderà al manicomio anche il dancefloor più conservatore.
A seguire un’accelerazione techno devastante con i synth sporchi a modulare un corridoio oscuro dove l’aggressività dei battiti sostiene i tappeti di note e tutta la sporcizia che il trambusto porta a galla. In chiusura l’ennesimo mostro ritmico che in poco meno di tre minuti devasta ogni cosa nel suo cammino assicurando lunga vita ad uno dei vinili Europei più solidi dell’anno.
Dj Sotofett e il groove.