Ci si mette molto di questi tempi a cercare qualcosa di valido in giro. Troppa roba, ma soprattutto troppe etichette (digitali).
Per carità è lo scotto da pagare per l’evoluzione (?) della musica, ma sempre più spesso passi le ore a scovare sulla rete quel fremito che significa “techno” e spesso si finisce la ricerca leggermente tristi.
Come cercare un raggio di sole in un buco nero.
Ma quando finalmente trovi qualcosa che merita, allora tutto cambia e vedi ancora quella purezza quasi persa, quella voglia di andare oltre gli schemi e mescolare groove e devianza.
Massimiliano Vianello alias Hazylujah è un ragazzo amante della techno e della musica elettronica che per qualche anno ha cercato il perfect beat e che al primo colpo ha centrato il bersaglio. Lo ha fatto con quattro tracce su Delsin, una delle etichette più ‘techno’ sulla piazza, capace ancora di rischiare e cercare sempre il meglio della scena elettronica mondiale.
Il disco si apre con ‘Hazylutrax’, traccia letale costruita su una ritmica apparentemente statica, ma che supporta un giro di synth fra i più belli sentiti negli ultimi anni che ha il pregio di cambiare tono e struttura nel corso del pezzo in modo imprevedibile e spiazzante. Segue la title track in cui un giro acid riverberato collide con fantasmi analogici e ritmica alla Kenny Larkin.
Sul lato B apre “Dream Logic” che suona come una collaborazione fra Kirk Degiorgio e Major Malfunction e che conferma ancora una volta la visione chiara e risoluta che il giovane producer italiano ha della techno.
Chiude infine “Minds wired”, bellissima traccia in cui la ritmica si limita a punteggiare i giri armonici solo accennati, ma che riempiono il brano con un’atmosfera sospesa e sognante.
Un grande esordio di cui aspettiamo presto un seguito per continuare a respirare techno di qualità.