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Single Reviews /

Madteo Bugler Gold Pt.1

  • Label / Hinge Finger
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 01/2012
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Madteo - Bugler Gold Pt.1

Madteo rappresenta il lato sperimentale dell’house music made in Italy, nato artisticamente in quel cerchio proibito che è stata la Morphine Records di Rabih Beaini con la quale ha pubblicato lo splendido album Memoria, ha poi proseguito il suo cammino solitario entrando in contatto con derive di frontiera come l’hip hop e l’ambient magnificando la sua musica attraverso una cura nel dettaglio ed una propensione alla sperimentazione che ne traccia poi le caratteristiche fondanti.

Ora torna con questo dodici pollici che porta a battesimo la neonata Hinge Finger records, label voluta da un visionario come Joy Orbison.

Il titolo fa già presagire ad un continuo, e nello specifico ci mostra un’artista perso nel suo sogno.
Tutto ha inizio con il brano che dà il titolo al lavoro: “Bugler Gold Pt.1”, una stralunata visione che va a sezionare gli usuali canoni ritmici house in una sfalsata stesura dub punteggiata dal pianoforte e da altri suppellettili elettronici in pura free-form visione. Ad uscirne fuori è un brano cosmico dai forti tratti psichedelici.

Segue l’importante carrello ritmico di “Biz R Us (Whore Power Resolution)” un treno che batte su binari al solito scomposti ma che in questo caso godono di una costruzione groovistica impressionante. L’affare rimane a suo modo minimale, con i tagli sonori calibrati su un ibrido industrial/dub che in altre velocità ci avrebbero fatto pensare a certa techno inglese dei primi ’90, mentre nel pianeta Madteo il tutto assume un’andatura house dai forti connotati metallici.

“Scream Seq. 2” è un brano cinematico che basa tutto su una melodica da sci-fi movie tardo ’60 nel nostro caso addizionata di un ritmo spezzato in pieno future-hip hop style.

A salutarci nella b-side è un mostro robotico di oltre nove minuti dal titolo “Xtra Loose Change (2010 Refix)”, una breve intro con spoken vocale e poi dal basso un carrello di bassi ovattati lento e pungente a far da base ad una cascata di bleep alieni, trick metallici e noise elettronico. Il brano prosegue scarno, quasi impaurito su queste strambe frequenze che accolgono anche dei nuovi inserti vocali trasportandoci con la mente in uno strano percorso attraverso un territorio non ancora esplorato.

Bentornata complessità.

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