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Abstract Division Form And Function Pt. 3

  • Label / Dynamic Reflection
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 02/2012
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Abstract Division - Form And Function Pt. 3

Dynamic Reflection è una label fondata ormai 4 anni fa da Paul Boex con l’intento di fornire una piattaforma per la promozione di quella che lui chiama ‘intelligent dance floor techno’. Nonostante le precedenti release portassero nomi comunque di rilievo (Oscar Mulero, Forward Strategy Group, Go Hiyama) e fossero di buona qualità, l’etichetta ha sfondato solo negli ultimi mesi grazie al progetto Abstract Division, formato da Dave Miller e dallo stesso Paul Boex.

Che il progetto sia di ottima qualità lo dicono i nomi dei remixer che hanno editato le tracce dei primi capitoli di ‘Form and Function’: notevolissimo quello di Milton Bradley per ‘Shifted Reality’, ottimo quello per ‘Distorted Reality’ di Ben Sims, uno che si sporca le mani solo se parliamo di vera techno.

Ma è in questa terza ed ultima parte ‘Form and Function: Defloration’ che a mio parere si è raggiunto il picco più alto. Sul lato A l’original mix è un gioco sapiente di synth totalmente distorti  e mandati in loop che sembrano lottare per venire in superficie ma restano sempre nei bassifondi creando un’atmosfera di sospensione nell’oscuro.
Il remix di Mike Parker coi suoi ormai celebri compressori, continua su questa falsa riga anche se onestamente il suo sound inizia a risultare un po’ scontato all’ascolto.

Lato B che si apre invece con il miglior remix dell’EP, quello ad opera di Norman Nodge, che lungo un binario ritmico fatto da micidiali high hats digitali, srotola progressivamente pulsazioni funk sempre più incisive. Infine la qualità assoluta nel remix del misterioso Area Forty One che confeziona una traccia deep house contraddistinta da un andamento pacato, una cassa bella calda ma non dirompente e synth filtrati che si aprono solo per un breve istante, quasi come un fulmine in un oceano ancora calmo in attesa della tempesta.

Speriamo che dopo questa trilogia il progetto vada avanti perché sinceramente in mezzo alle tonnellate di dub techno che sentiamo ogni giorno, non è facile trovare qualcosa che, come in questo caso, riesca ancora ad essere originale e distinguibile.

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