Se ormai la dub techno nuda e cruda stenta ad offrire nuovi spunti interessanti, questi si possono invece trovare da qualche tempo in un filone che si sta via via sviluppando, o sarebbe meglio dire riprendendo, ovvero quello che per usare una catalogazione orrenda ma efficace, potremmo chiamare industrial dub techno.
Parliamo di artisti come Milton Bradley, Sunsil Sharpe, Henning Baer o Dasha Rush (quella versione prima maniera dei primi capitoli Full Panda).
È di recente che su questo versante si è affacciata la Black Sun Records ed in particolare un duo sconosciuto di Manchester che reca lo pseudonimo A.n.D, che dopo aver firmato il secondo capitolo della serie ritorna per questo quarto sigillo.
Difficile saperne di più perché sul vinile le informazioni sono ridotte all’osso e sul web non si trova molto, se non i nomi dei dj (moltissimi!) che hanno chartato o commentato queste release.
Probabilmente si tratta dello stesso nucleo di artisti che ha dato vita a progetti come Horizontal Ground o Frozen Border.
Tre tracce molto simili: ‘ADBF’ sono 8 minuti vortiginosi dove ad una cassa micidiale si accompagna un synth martellante totalmente distorto ed il ritmo è interrotto solo da una sirena che dona alla traccia un sapore ancor più underground. ‘BNGD’ è dal ritmo meno incalzante e si gioca tutta su un synth paranoico e sinusoidale.
Da ultimo ‘DST’ che riprende il tema della prima traccia, senza però offrire break o variazioni, ma esaltando maggiormente la forza del beat che si fa qui più ovattato.
Sicuramente un ep che non deve essere trascurato se si vuole imprimere energia e cattiveria in un dj set techno in un qualche oscuro club di periferia.