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Den Haag
Single Reviews /

MM/KM MM/KM

  • Label / The Trilogy Tapes
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 04/2012
  • Style / ,
  • Rating /
    9/101
MM/KM

Kassem Mosse insieme allo sconosciuto Mix Mup il quale apprendo essere un personaggio molto interessante in questi sei brani stampati solo su vinile per la The Trilogy Tapes, label anch’essa a suo modo interessante perché va ad unirsi a quella che sembra essere una serie destinata a cambiare le odierne traiettorie dance nel modo che pochi si aspettavano.

Di cosa parliamo? Di quello che sta succedendo a molti ex noise maker, artisti che hanno passato lunghi e bui anni negli scantinati di posti lontani dal mondo immersi in un rumorismo estremo ad uso e consumo di altrettanto estremi avventori. Oggi rigenerati in quella che per loro è una scoperta senza precedenti, l’uso della cassa in quattro.

Di esempi ne abbiamo avuti molti, da Container alla 100% Silk tutta, a Pete Swanson ed ancora altri stanno nascendo. Poi a dire il vero è successo anche l’inverso, nel caso più emblematico e significativo voglio citare Andy Stott, che partendo da un suono techno ancorato al classico è arrivato ad una serie produttiva totalmente fuori dagli schemi e vicina se non per estetica diremmo per sintonia con gli artisti sopra citati. Ed ancora un’altro, forse il capostipite di questa controtendenza, T++, un producer obliquo che ci ha mostrato una delle tante facce del demonio. Poi quella strana creatura newyorchese che è Chasing Voices con le sue quattro bastarde release.

Per ultimo, cito un lavoro ancora troppo sottovalutato ma che credo sia inevitabilmente destinato ad emergere, quello di Traxx, da Chicago, che coniando un termine come Jakbeat ha fissato i punti cardine di un nuovo suono house anche qui imbastardito da pulsioni wave e rumorismo.

Arriviamo dunque a Kassem Mosse e Mix Mup, il discorso sta in piedi in quanto la The Trilogy Tapes ha finora pubblicato soltanto in formato cassetta sperimentazioni noise di impronunciabile natura. Ed ora, eccola qui con un mini album di incredibile fattura pronto a demolire i dancefloor più oscuri.

La formula è proprio quella del Mosse sound, corpi scheletrici che prendono dalla natia Chicago soltanto le ossa per rigenerarle in nuove fiammanti dinamiche, impreziosite da attraversamenti industriali, tagli fuori misura, rivestimenti al carbone. La forma è tutto, e qui la forma è nuova. I brano del disco seguono linee per nulla dritte e scontate, con un incredibile lavoro sulla cassa che suona allo stesso tempo potentissima ed ovattata.

Tutto è gestito partendo dalle viscere, zero elementi che badano all’estetica. Se possiamo dare una definizione al disco è sicuramente funzionale. Ma a differenza dei Dj tools da due soldi che potete trovare in qualsiasi piattaforma per il download, qui abbiamo un Dj tool per veri signori della dance. Una musica coraggiosa, tribale, primitiva nel mostrare il suo corpo ma futuristica nel modo in cui i vari elementi sono stati messi insieme.
Un nuovo modo di fare grooves che senza alcun eccesso riesce comunque a suonare dirompente!

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