Le cose sono cambiate in maniera piuttosto evidente. Da qualche tempo, ormai, l’eclettica Inghilterra sta riprendendo in mano le redini del gioco, che si tratti di tutti quei suoni che fanno riferimento alla bass music, ovvero quella nuova generazione di produttori in grado di rielaborare il passato, più o meno recente, attraverso una sensibilità (post) dubstep e UK funky, oppure che si tratti di house music dalle forti connotazioni funk (tutto il giro Hot Creations, tanto per fare un nome).
Certamente Bristol, insieme all’immancabile Londra, rappresenta uno degli epicentri più attivi di questo nuovo fermento musicale nonchè una delle scene attualmente più fresche e brillanti, dopo il periodo glorioso costituito dagli anni novanta. Sebbene ricollocatisi nella città inglese e attivamente coinvolti nella scena, Behling & Simpson mostrano talento e classe degni di nota in questo ep per l’etichetta co-fondata da Julio Bashmore, un altro dei nomi da tenere in seria considerazione.
I due dj e produttori dotano infatti “Work That Body” di tutto il necessario per funzionare in questi mesi caldi: andamento funk in bassa battuta (mediamente l’ep si aggira intorno ai 115 bpm), melodia orecchiabile, voce manipolata e accordi di piano tra italo e balearic. Ma sorprendono positivamente anche i synth di “Tangled”, anch’essa (così come “Work That Body”) in collaborazione con il londinese James Fox, e le brillanti soluzioni ritmiche, prossime al funk, di “AAW” e “Good Thang”, entrambe caratterizzate da cassa e percussioni in netto predominio.