Sono ormai anni che The Exaltics non finisce di stupirci.
Il territorio in cui si muove è quell’area oscura fra electro e techno che fa parte della nostra cultura più intima, quel substrato di emozioni primordiali nate dalla fine degli anni ottanta che Rob Witsch aka The Exaltics riesce a far riesplodere ogni volta.
Questo disco ne è il più limpido esempio. Tre brani magmatici e scuri come la notte per ricordarci che nulla è cambiato nonostante tutto sembra esserlo, la musica di The Exaltics, qui omaggiata da un grande remix di Delta Funktionen, ci ricorda come quell’ambito musicalmente ristretto che è la techno pura, quella che non ha paura di andare oltre ma che sa dove fermarsi, ha ancora cose da dire, senza essere ritmicamente isterica o ostinatamente old school.
La traccia che apre il lato B del disco, “Node #2”, lo dimostra ampiamente.
Il lato A è invece occupato interamente da “Node #1” che sembra una jam fra Galaxy to Galaxy e FSOL in cui nel magma si intravede la luce.
Non male di questi tempi.