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Single Reviews /

Tuff City Kids Bobby Tacker EP

  • Label / Underton
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 07/2012
  • Style /
  • Rating /
    8/101
Tuff City Kids ‎– Bobby Tacker EP

Il 2012 ha visto la nascita della Unterton, sublabel della leggendaria etichetta Berlinese Ostgut Ton, legata al Panorama Bar/Berghain; all’attivo al momento due release.

Sulla prima due ottimi remix dal taglio deep-minimal-techno a opera del duo Villalobos-Loderbauer e di Efdemin su altrettante tracce estratte dall’ultimo album di Tobias Freund: Leaning Over Backwards.

Sulla seconda release, che prendiamo in esame per questa recensione, troviamo il duo Tuff City Kids, ovvero due vecchi volponi del panorama Tech-House quali Gerd Janson (uno dei fondatori della label Running Back) e Philipp Lauer (metà del duo Arto Mwambe), al loro primo ep dopo una lunga serie di remix usciti per artisti ed etichette di rilievo: controllate la lista su Discogs per farvi un’idea!

Il risultato del loro lavoro è Bobby Tacker ep: una creatura di tre tracce che a mio avviso sintetizza e miscela alla perfezione gli spiriti aleggianti nel Panorama Bar pur conservando delle note ipnotiche, scure e sinistre tipiche del Berghain.

Lato A: apre l’ep “Sfs”, caratterizzata da un synth ricorrente lungo tutta la stesura della traccia a cui è lasciata la parte del leone, esaltato dalla sezione ritmica che pulsa e spinge accompagnandolo in un crescendo esaltante. Sul lato B troviamo prima “Bias”, in cui la tela è una cassa secca e scura sulla quale il duo dipinge una serie di frastagliate sfumature sonore e una luminosa linea vocale ritmica che donano alla traccia un mood quasi funkeggiante; chiude il disco “Begger”, per me il miglior lavoro di questo disco: traccia potente e dall’incedere teso e lento, un synth vorticoso e sinistro domina la scena, il cielo rabbuia e viene illuminato ritmicamente da rasoiate sonore.

Un disco corposo e orientato al dancefloor, che mi sento di consigliare caldamente a tutti gli amanti della house più vicina alla techno e dei dischi che agli inizi degli anni 90 arrivavano da Chicago e Detroit, a cui questo lavoro rende evidentemente tributo.

Grandissima prima prova per il duo Jenson-Lauer, attendiamo altri lavori dello stesso spessore.

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