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Single Reviews /

Delroy Edwards 4 Club Use Only

  • Label / L.I.E.S.
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 09/2012
  • Style /
  • Rating /
    9/101
Delroy Edwards

Quando ascolto un disco marchiato L.I.E.S. non posso fare a meno di pensare a una sorta di rinascimento House e Techno Chicago oriented (con la lettera maiuscola non a caso).

Immagino un uomo appassionarsi a temi trattati in un tempo apparentemente passato, dargli una “spolverata”, approfondirli e ripresentarli al giorno d’oggi a chi è disposto a coglierli e collocarli in una contesto moderno.
Quest’uomo potrebbe essere il vulcanico Ron Morelli, proprietario della label, appassionato di vinile e commesso in un negozio di dischi usati a New York (A-1 records).

Il suo lavoro ancora una volta non delude le aspettative, e dopo aver pubblicato artisti quali Legowelt, Steve Moore, Steve Summers (abbiamo recensito proprio un suo disco in tempi recenti), Xosar, Willie Burns, Mutant Beat Dance, il nostro Simoncino ed altri, per la quindicesima uscita del catalogo lancia una nuova scoperta e promessa della scena americana: Delroy Edwards, produttore al debutto, classe 1990, che ha diviso la sua vita tra Los Angeles e Brooklyn, impiegato a quanto pare anche lui da A-1 records, appassionato del sound di Chicago dei primi anni 90.

Il disco intitolato con chiari intenti “4 Club Use Only” e curiosamente classificato su soundcloud come genere “ghetto-house”, corre lanciato a pieno gas su binari techno-house e racchiude un piccolo compendio della scena che fu e che, anche grazie al lavoro di Morelli e altri, continua ad esistere godendo di ottima salute.

Sul lato A “When the glue won’t burn (4 club use only)” è caratterizzata dall’atmosfera onirica ed eterea del synth, che apre le danze e ci proietta per tutta la stesura attraverso varie modulazioni spinto da una sezione ritmica aggressiva e da una linea di basso acida e velenosa.

Giriamo il disco a troviamo “Bells”, suoni analogici, cassa piena che prende alla pancia, un gioco di campane, break e ripartenze; puntina sulla B2 e troviamo “Love goes on and on” con tutto il suo bagaglio di melodie scure e cariche di romanticismo, un trip di poco più di sei minuti che si fissa indelebile nella mente.

Se il buongiorno si vede dal mattino, come recita un vecchio detto, mi aspetto ottime cose in futuro da Delroy Edwards, che alla sua release di debutto sforna un ep monstre dal taglio techno-melodico.

Questo disco sta letteralmente andando a ruba in tutti gli store fisici e online, a testimonianza della gran qualità espressa, procuratevi una copia finchè siete in tempo, portatelo a casa o nella vostra borsa, appoggiate la puntina sul solco, godetene e fate godere chi vi ascolta.

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