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Single Reviews /

Silent Servant Negative Fascination

  • Label / Hospital Productions
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 09/2012
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Silent Servant - Negative Fascination

Dove l’infernale macchina mediatica Sandwell District ha smesso di emanare comunicazioni e musica, sono apparse distinte unità operative che ereditando la scia infuocata accesa dal satellite techno più lungimirante degli ultimi anni hanno dato il via ad una fase solista rigenerata in una forma che pone comunque le sue basi nei ’90.

Juan Mendez è l’artista più laterale alla Sandwell, le sue apparizioni sono perlopiù come strumentista e tecnico, nulla toglie che la sua partecipazione al progetto sia stata determinante nella riuscita di alcuni brani dell’ormai rarissimo album Feed Forward.

Mendez sotto lo pseudonimo Silent Servant ha covato di suo una dialettica techno orientata all’estetica dark e wave, poi accentuata al massimo nell’altro progetto Tropic Of Cancer condiviso con l’intrigante Camella Lobo.
In questo affollato 2012 riesce a concedersi anche il lusso dell’album , suo di debutto tra l’altro per la Hospital Productions, label focalizzata su noise e power electronics e quindi culla di un suono verticale e sporco come Mendez è capace di fare.

Negative Fascination in quest’ottica è un colpo al cuore, Mendez riesce a far confluire i suoi sogni ed ideali di vita in un disegno modellato alla perfezione intorno ad un canovaccio deep dove la cifra stilistica è quella di una techno decadente e noir dal forte impatto emotivo.

La gamma è ampia, dentro il concetto di techno troviamo divagazioni ambientali ed industrial, ma il corpo è uno ed uno soltanto, nero ed interrato.
“Process” introduce il verbo con una movenza sinuosa tra battiti che rimbalzano e drones eterei che fanno da sfondo a vociare d’oltretomba, mentre la successiva Invocation Of Lust pone le basi di un ritmo che poi assisteremo esplodere una manciata d’istantanee nucleari.

“Moral Divide (Endless)” è lo specchio del progetto Tropic Of Cancer, con la sua movenza ritmica delicata e le sue inflessioni funeree nell’utilizzo della melodia.
Poi si arriva alla techno, un esplosione da rimaner attaccati alla parete con “The Strange Attractor”, un motore psichedelico al limite della nausea, un vorticoso giro ipnotico e sporco che tira fuori tutta la potenza della techno in un contesto che potremmo definire “soffocato”.
Con “Temptation & Desire” in soli tre minuti riesce a ricreare quel limbo romantico e decadente fatto di synth gravi e ritmo spezzato innalzando ai cieli l’arte di Silent Servant.

In chiusura un nuovo cunicolo ruvido ed asfissiante che per otto minuti abbondanti rende a pieno l’idea di techno che alberga nella mente di Mendez.

Se riuscisse a limare il netto divario tra i brani dance e quelli non, consegnandoci un prodotto nuovo figlio di un unica pulsione sarebbe perfetto.

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