Era il “lontano” 2008 quando da Chicago arrivò un vinile destinato a lasciare il segno nella storia, un dodici pollici con impresso il marchio della Mathematics Recordings e presentato da Hieroglyphic Being come Analogous Dome – Living In A Zome Ep. Cinque incredibili brani che abbracciarono una poetica electro superiore, con riferimenti all’italo disco ed a geometrie scientifiche di qualche pianeta lontano. Con il senno di poi, il miglior Mathematics di sempre.
Non fu semplice all’inizio scoprire chi si celasse dietro un simile capolavoro, ma dove la personale riservatezza mette limiti invalicabili ci pensa il web ad entrarti letteralmente dentro casa. Ecco così che dietro allo pseudonimo di Analogous Doom scopriamo celarsi Vanna Carr, una donna, chi l’avrebbe mai detto, impegnati com’eravamo a cercar di scovare chissà quale big in incognita. Ed invece la Carr ha cominciato poi ad esporsi, con una pagina Myspace dapprima, con una Soundcloud ora, dimostrandoci definitivamente quanto le sue capacità rasentino il genio.
Stranissimo che da quel 2008 ad oggi non fosse uscito nuovo materiale, ma eccoci finalmente ripagati con un vinile in formato sette pollici pubblicato dall’ultima delle etichette che avremmo osato accostare al suo nome, la Mystery Plays Records, label britannica della quale parleremo in maniera più approfondita a breve, di proprietà di Stefan Panczak, in arte Inch-Time, uno che la sa lunga.
Due brani, altrettante poesie.
L’apertura è per “Five Cube Compound”, una catapulta infernale che ci restituisce la magia compositiva del primo Ep, con quel suono electro noir ricco di fascinazione aliena e melodie da sogno scifi. Tre minuti per imprimere tutta la grazia della quale è capace, e che questa volta gira su un vinile blu che oso immaginare diverrà preziosissimo nel giro di un mese.
Il secondo brano è un affondo tetro intitolato “2JK”, una breve nitro tenebrosa, poi un giro di tastiere che da solo vale l’acquisto. Siamo nella terra delle emozioni, un frammento, un breve spaccato che riesce ad esprimere tutto il sentimento, le sofferenze e le poche piccole gioie dell’uomo.
I dischi di Analogous Doom vanno procacciati come cibo, sono vitali.