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Single Reviews /

Eduardo De La Calle Emerging Era EP

  • Label / Dynamic Reflection
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 11/2012
  • Style /
  • Rating /
    9/101
Eduardo De La Calle

Colpevolmente con due mesi di ritardo dalla sua uscita, ho il piacere ed il dovere di recensire un disco che a mio modestissimo parere rappresenta uno dei migliori prodotti techno degli ultimi mesi.
Trattasi di Emerging Era EP di Eduardo De La Calle, release numero quindici della Dynamic Reflection, label di cui ci eravamo già occupati in passato diretta dal duo Abstract Division.
Lo confesso, leggendo il nome di De La Calle avevo un po’ lasciato perdere quest’uscita poiché l’artista madrileno mi aveva decisamente ammorbato negli ultimi mesi. Le molte release su Analogue Solutions (piccola parentesi, stampati sempre su bellissimi vinili colorati e satinati) pur non mancando di qualità, erano bene o male sempre dei tappeti dub poco originali, quasi alla stregua di dj tools.

Poi qualche giorno fa è stata pubblicata la registrazione di un dj set di Donato Dozzy al Goa Club in cui verso l’inizio Donato spara una missile techno, dritto, scuro e tenebroso. Mi metto subito alla ricerca di tale brano per altro senza molte speranze, perché tutto sembra fuorchè qualcosa di attuale.
Credo sia una delle solite chicche del passato che in chissà quale maniera il bravo Donato è andato a ripescare. Fortunatamente a qualche genio del marketing è venuto in mente di siglare un accordo per cui il colosso Beatport ha messo a disposizione la sua libreria al programma per smartphone, Shazam, in grado di riconoscere i titoli dei brani musicali. Quasi per gioco faccio questo tentativo e con mia grandissima sorpresa sul display del telefono mi appare in pochi secondi “Eduardo De La Calle – Speedlight Speedmind”.
Una rapida verifica e scopro che proprio di tale brano trattasi.
Bè, vi invito a procurarvi il suddetto vinile al più presto e di non trascurarlo come ho fatto io all’inizio, perché siamo al cospetto di una vera e propria gemma. Sette minuti e venti fatti di synth metallici e penetranti che si sviluppano su una cassa dritta ma  comunque leggermente ovattata per non tradire il timbro dub di De La Calle.

Il rmx ad opera di ROD aka Benny Rodrigues non merita assolutamente, toglie la caratteristica principale del brano che è la percussività, rendendolo un fac simile dei tanti brani techno insulsi che escono di questi tempi.
Non ricorderemo nemmeno il brano sul lato B “Dynamic Arrangements” in cui De La Calle torna ad esibirsi nei suoi soliti loop dub techno.

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