Levon Vincent è tornato. La notizia per qualcuno potrebbe non essere tale, poiché l’artista è sempre stato parecchio attivo in questi ultimi due/tre anni, sia a livello di produzione musicale, sia soprattutto in fatto di live set che lo hanno visto protagonista nei club di tutto il mondo. Il fatto che poi molti dei suoi lavori più attuali su Novel Sounds, abbiano prezzi non trascurabili su Discogs, testimonia il fatto che l’apprezzamento per l’artista è sempre rimasto vivo ed è forse andato in crescendo negli ultimi tempi.
Ma è con quest’ultima release che a mio modo di vedere ritroviamo il vero produttore di NYC, quello che ci aveva stregato con dischi bellissimi come la techno di ‘Love Technique/Air Aid’ su Ovum nell’ormai lontano 2005 o la caldissima e raffinata deep house espressa nel relativamente più recente ‘The Medium Is The Messsage’ uscito nel 2009 su Novel Sounds.
Trattasi di ‘Rainstorm II’, ep di quattro tracce e ottava release per la label dello stesso Levon (il cui nome letto al contrario recita proprio Novel). Apre ‘Rainstorm II’ , traccia già inserita da Levon nel suo Fabric 63, un bel tappeto deep house in cui da una semplice e pultissima cassa viene a galla un groove fatto da synth sempre più pesanti.
Segue e completa il lato A ‘People’ dove al contrario la cassa è lasciata volutamente in secondo piano per assegnare il ruolo di protagonista a synths metallici e robotici inframezzati da quasi impercettibili kicks.
Il lato B inizia con una traccia senza nome (sul centrino è solamente riportato ‘???’) che sembra in qualche modo essere la prosecuzione naturale della side A, infatti ora quei suoni robotici si fanno ancor più vigorosi e roboanti e la loro carica è amplificata da bassline sempre più robuste. Sembra una di quelle tracce fatte apposta per entrare nel cuore della serata dopo le prime due ore di warm-up.
Conclude l’ep ‘Double Jointed Sex Freak II’ che è esattamente la stessa traccia realizzata nel 2009 sulla quarta uscita di Novel Sounds.
Se nel 2013 vogliamo ancora fare deep house con una bella cassa in 4/4 come negli anni novanta senza cadere nel banale, Levon Vincent è sicuramente uno di quelli che ha qualcosa da dire.