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Single Reviews /

Skirt Tumulto

  • Label / Semantica Records
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 02/2013
  • Style / , ,
  • Rating /
    9/101
Skirt

Skirt è Bethany DeMoss, dj nativa di Willis, in Texas; ma di stanza da qualche tempo a Birmingham, in Gran Bretagna, città che dà i natali artisticamente parlando a gente come Karl ‘O Connor e Anthony Child, meglio conosciuti con i nomi rispettivamente di Regis e Surgeon.

Bethany è da considerarsi a mio avviso una degli astri nascenti della vulcanica, ribollente e ascendente scena techno inglese, della quale si è appassionata anni orsono e che l’ha spinta ad attraversare l’oceano per trasferirsi in Gran Bretagna insieme alla sua collezione di dischi e alla sua voglia di appartenere ed essere protagonista di un movimento del quale non si accontentava di essere semplice spettatrice.

Le sue release hanno già visto la luce sulle interessanti Horizontal Ground e Frozen Border, poi Subsist e la spagnola Semantica, che può essere considerata un faro, un esempio di qualità nella scena techno sperimentale, soprattutto in questo momento storico, in cui la techno torna sotto i riflettori di alcuni grandi media del settore e alcuni produttori e dj stanno già godendo di un successo che per me non è sempre giustificabile.
Ma veniamo al disco, tralasciando (per il momento) derive sociologiche del fenomeno, che il tempo ci dirà quanto e se esatte.

Tumulto in versione original è un’alba di vibrazioni metalliche ed auree; gli elementi sonori si sfiorano creando un insieme sinuoso, dinamico ed ammaliante fino a che interviene uno scalfire metallico che lasciato solo protagonista per qualche secondo, raffredda i toni e apre i cancelli di un suono di forte connotazione industriale che ritroveremo in molti brani di questa nuova corrente inglese.
Brano per me molto riuscito, fluttuante tra scenari di prime (o ultime) luci del giorno e bagliori scintillanti di attività industriale, ci intravedo ombre cosmiche dell’ultimo Jeff Mills.

Sempre sul lato A, la versione di Tumulto remixata dal giapponese Yuji Kondo è invece carica di una violenza spaventosa.
Gli elementi percussivi martellanti e metallici si intersecano e creano un tappeto a cadenza spezzata sulla quale intervengono vibranti sferragliamenti, droni e un sample vocale, in questo brano siamo investiti dall’attività industriale nel pieno della sua attività, potenza e frenesia, l’incedere rimanda alle produzioni di Surgeon e degli Ancient Methods; le macchine lavorano a un ritmo vorticoso e sono sicuro che sganciare questa bomba sul dancefloor produrrà effetti deflagranti.

Sul lato B è stampata la versione di Tumulto (segnaliamo che ne era già stata prodotta una versione diversa stampata su un white pubblicato sempre da Semantica e uscito in versione limitata nel 2012) passata sotto i ferri del Dott. Guy Brewer, meglio conosciuto come Shifted, che disegna una versione ancora più notturna, cupa e minimale del brano; sulla battuta spezzata e un mood cupo e penetrante che prende alla gola, intervengono rumori metallici: scalfiture, parti metalliche in movimento che si in(s)contrano con forza, percussioni e vibrazioni.

L’ossessività degli elementi ricercata nella stesura del brano carica l’ascolto di elementi ansiogeni e claustrofobici: è come se si lavorasse in un alienante ed oscuro reparto di precisione, dove tutti gli elementi della catena di montaggio sonora intervengono regolarmente e “impersonalmente” nel tempo.
Tumulto è un disco che compie un viaggio temporale in un’attività industriale, estrapolandone in musica gli elementi come se fossero i capitoli di un documentario curato da vari registi, portatori del loro stile narrativo.

Questi ragazzi e ragazze stanno tessendo la tela di una nuova rivoluzione industriale inglese, richiamando a suon di note quello che accadde più di cento anni fa in Gran Bretagna e urlando forse con la violenza e l’enfasi malata delle loro produzioni musicali quanto questo mondo avrebbe bisogno di una rinascita “fisica” delle industrie e del lavoro.
Scattano istantanee del mondo che ci circonda e dei suoi fenomeni principali, i veri contemporanei sono loro.
Disco fantastico, brava Bethany, bravi ragazzi, grande rispetto.

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