New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Single Reviews /

Conrad Van Orton/VSK Continuous Deception

  • Label / CRS ltd
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Feb 2013
  • Style /
  • Rating /
    8/101
crsltd

Per la serie: nuove teste techno “made in Italy” crescono.
La Consumer Recreation Service Recordings è una label romana fondata da Andrea Zanchetta aka Conrad Van Orton e Francesco Visconti aka VSK, che fino ad oggi ha all’attivo diverse uscite in digitale di pregevole fattura. La cosa bella è che i due hanno deciso di abbracciare anche il nobile supporto vinilico, facendo uscire questo EP limited che suona dinamite pura per le mie orecchie. In realtà, si tratta di due interpretazioni diverse di una stessa traccia: “Continouous Deception”. Mi piace inoltre immaginare che l’idea di stampare fisicamente tale lavoro è arrivata lampante nella mente di uno, o di entrambi i protagonisti di questa storia, dope aver trovato questo incastro techno tanto infernale quanto perfetto e meritevole di tale sorte.
Attenzione, non siamo di fronte ad un capolavoro del genere o a chissà quale complessa tessitura sonora. Ciò che va premiata e supportata è l’intuizione di aver scelto un mix tra synth e programmazione ritmica efficace ma non banale, tanto concreto quanto deflagrante nella sua resa.

Conrad Van Orton firma sul lato A l’original di “Continuous Deception”. In un atmosfera oscura e vibrante, l’ascolto è subito compresso da una cassa ampia, plastica e da tenebrosi pad in background che sostengono un oscillante giro di synth mentre feroci lame metalliche fatte suono fanno incursione squarciandoti i timpani. Techno crudele dall’anima industrial.

Ma è VSK che porta all’esasperazione il tutto, interpretando la traccia con una ferocia inaudita. La battuta è più pulita e viaggia a qualche bpm in meno ma il risultato è ancora più devastante. Il tutto ruota sul lead industrial “leitmotiv” del’originale, elaborato in un loop che il buon Francesco Visconti modula aprendolo e facendolo ruggire come una belva malefica che si risveglia all’inferno. Quando i 4/4 si azzerano per poi ripartire brutalmente l’adrenalina corre, le gambe rispondono, la mente è appagata.

Il rischio è quello di definire la release semplicemente come “dj tool” quando gli effetti dirompenti sul dancefloor rendono riduttiva, seppur pragmatica, tale asserzione.

Redazione Written by: Pubblished: