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Single Reviews /

Area Bourbon Skies

  • Label / Arma
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 04/2013
  • Style /
  • Rating /
    7/101
Area

La label Arma, altro non è che l’emanazione in campo musicale dell’importante club di Mosca Arma17, che ogni weekend vede impegnati al mixer artisti più o meno importanti nello scenario internazionale e che, leggo in diversi articoli sul web, mira ad approfondire la ricerca della qualità musicale e la sua diffusione in una paese come la Russia, dove fino alla nascita di Arma17 erano ben pochi i club a proporre elettronica di qualità, diffusa per il piacere delle orecchie del pubblico pagante e degli artisti attraverso un ottimo impianto (avremo modo di approfondire semmai capitassimo a Mosca…).

Dal 2011 il club ha una propria label che ha pubblicato finora quattro release contenenti tracce di imprinting deep house, minimal e tech-house perlopiù prodotte da sconosciuti artisti locali, ma anche da talenti locali quali Anton Zap e Vakula, una vecchia volpe quale Bruno Pronsato e un talento emergente dello scenario deep house europeo quale il russo Alex Danilov.

Il quarto capitolo del catalogo Arma è firmato dallo sconosciuto artista americano Area, noto anche come m50, il cui talento gli ha fruttato la possibilità di pubblicare dischi e remix su label quali Wave Music, Echospace, Mathematics, Steadfast ed Ethereal Sound tra le tante.
Il disco, intitolato Bourbon Skies racconta una personale visione della Deep House dell’artista di Chicago, rielaborata poi nelle altre due tracce dall’estro di Vakula e del grande Dj Sprinkles.

Puntina sulla A1, la versione original si sviluppa su una oscura e vibrante trama intrisa di elementi lunari dal cui sottofondo emerge come pronunciata attraverso un blob la voce disturbata di Kater Darker; è un tetro e teso groove a spingere la marcia, interrotto da pause sospese tra decompressione ed energico rilascio e arricchito da arpeggi melanconici.
La puntina scorre i solchi e trova la versione dell’Ucraino Mikhaylo Vityk, in arte Vakula, produttore di notevole livello nel panorama deep e house europeo.
L’artista stempera i toni oscuri della versione original, colorandola con elementi minimali, visioni jazzistiche e ambientali ed echi aciduli propri di diverse sue produzioni, il lavoro è ben riuscito.
Giro il disco e a gratificare il mio udito e le mie sensazioni è la notevole interpretazione di Bourbon Skies firmata dall’americano Terre Thaemlitz, in arte Dj Sprinkles: una jam tra elementi soulful, deep house ed ambient che sconvolge notevolmente il mood della traccia originale trasformandola da marcia oscura in un ballo spirituale al tramonto su una spiaggia brasiliana, le sensazioni sono piacevoli ed intense e la traccia è un viaggio della mente verso il sopraggiungere del crepuscolo.
Questa traccia da sola vale l’acquisto del disco per quel che mi riguarda.

Bourbon Skies non è un disco epocale, non farà gridare al miracolo, ma contiene tre episodi di qualità più o meno importante e che esprimono umori e regalano sensazioni differenti pur partendo dalla stessa base; nel panorama recentemente inflazionatissimo della house music piena di produzioni anonime, svuotate di significato e copie di copie ciò è degno di nota.

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