Decimo appuntamento con la serie dei Field, l’etichetta olandese ha ben circumnavigato i confini dell’elettronica proponendo dei Various Artists che potessero rappresentare una visione piuttosto eterogenea dell’universo musicale, spaziando dalla dub-techno all’electro, all’ambiente con assoluta disinvoltura.
A stupire particolarmente è questo vinile giunto a marchiare a fuoco il numero dieci del catalogo.
Gia dall’apertura ad opera di Roswell Return ci troviamo immersi in un bagno elettrico sinuoso dove l’energia sembra scorrerci nelle vene, un suono acido e penetrante, un’introduzione che avremmo voluto lunga almeno il triplo.
Sempre sul lato A è il super gruppo Aroy Dee/Gstring/Spaventi a segnare i solchi con un brano deep house che è pura epica soul. I synth muovono sinistri ed angosciosi mentre la corda del basso lancia onde che fanno male sul serio. E’ un mood eroico, un suono che incrocia anche le impervie vie delle soundtrack horror in un mood di terrore controllato che è estasi pura.
La b-side pare con Delta Funktionen che fa il diavolo a quattro in un brano techno/electro/acid agitatissimo. Un vortice di suono che ti risucchia completamente catapultandoti in un centro nervoso dal groove abrasivo.
Artefakt mette insieme 11:28 di tributo Techno/Ambient che profuma di Aphex Twin 2013 (se ancora è lecito citare Aphex in una recensione). Un canovaccio sonoro in continua evoluzione dove al cospetto di una programmazione ritmica dance oriente troviamo un apparato sonoro pregiato tra limatura di diamanti e schegge melodiche ad alto tasso emotivo. Un brano stellare.
La Chiusura è per lo splendido brano ambient di Nick Lapien con il suo pseudonimo Metropolis. Un lento girovagare tra note sconnesse dal sapore metallico e reverberi oscuri concepiti probabilmente in provetta. E’ il muro di suono che si schianta contro una visione cinematica.
Quattro perle sonore.