Nuova interessantissima label appena fiorita nel sottobosco londinese. E si presenta anche bene con un dodici pollici custodito in un package in cartone veramente appetitoso.
La Art Mechanical prende in eredità certa electro scientifica inglese che può vantare solide basi nella Ai Records o nella Touchin’Bass per intraprendere questo viaggio attraverso la musica dello sconosciuto Junq (del quale apprendo un precedente Ep per la Wandering Soul nel lontano 2005) che ci propone tre magnifici brani electro dal sapore avveniristico.
A-side interamente occupata da “Neutron Harmonics”, brano electro dal gran potere ipnotico che ho scoperto soltanto dopo diversi ascolti dovesse esser suonato a 45 giri, ma vi garantisco che a 33 ha un mood cosmico veramente notevole. Qui sono racchiuse tutta una serie di intuizioni tra synths gonfi ed innesti di bassline che restituiscono un groove gommoso di gran classe che farà la felicità di tutti gli amanti dell’electro.
“Nebular Structures” inaugura la b-side con un taglio più ritmico sempre incentrato su sonorità acide che accompagnano un brano dalla struttura nervosa ed instabile.
Gran finale per “Cosmology”, ancora electro ma con vocazione melodica, mentre un suono sintetico portante gioca il ruolo ipnotico entrando ed uscendo di scena continuamente, le tastiere intonano una melodia funesta mentre il finale è tutto per la 303 che entra in scena tramutando tutto in fantasia LSD.
Di label che nascono con questi propositi, una al giorno.