Trattando di una colonna del suono di Detroit del calibro di Sherard Ingram, conosciuto anche come Dj Stingray, Stingray313, Mystic Tribe A.I., in coppia col grande Gerald Donald nel progetto NRSB-11 e poi membro fondatore del collettivo Urban Tribe al fianco di colossi quali Anthony Shake Shakir, Kenny Dixon jr e Carl Craig, nonchè dj di classe immensa che non a caso si esibiva (rigorosamente mascherato, abitudine che ha mantenuto) durante le esibizioni dei compianti Drexciya, si rischia sempre di non trovare le parole adatte a sottolineare la grandezza dell’artista.
Ingram è attivo nel “movimento” da oltre 20 anni e ci ha regalato infinite perle sonore colme della cifra electro e techno della città dei motori, come l’ep Aqua Team e lo splendido album F.T.N.W.O. per la belga WéMè Records, l’ep Electronic Countermeasures sulla sua Micron Audio, il bellissimo ep Sunday Night Live at the Laptop Cafè con l’indimenticato James Stinson su Clone, e ancora i quattro album del collettivo Urban Tribe, colmi di sostanza deep, breakbeat, visioni alternative dei suoni house e techno che non potevano essere altrimenti, partorite da menti di quel calibro.
Nel luglio di quest’anno Ingram fa ritorno sulla dublinese [NakedLunch], etichetta per la quale aveva già rilasciato l’ottimo “Sphere of Influence/Sentiment” tre anni fa.
Il nuovo lavoro per la label irlandese del maestro di Detroit si intitola “NKKtwo_2″, stampato su un bel 10” grigio marmoreo, merita attenzione perchè mostra una veste stilistica dell’artista in parte inedita.
Sul lato a “NKKtwo_2” sfoggia una bassline funkeggiante, sferragliamenti e taglienti percussioni ancestrali, i synth sospendono il tempo e poi i suoni esplodono in trascinanti dinamismi luminosi su potenti colpi di cassa. Una lettura del suono della città dei motori tendente all’ambientazione e allo scenario, contaminato dai paesaggi sonori disegnati nei primi anni 90 nel Regno Unito, ma con un occhio al futuro.
Sul lato b “NKKK4_2” si apre su una percussione minacciosa, preludio ad un crescendo sotterraneo ipnotico che introduce una linea acido-metallica irresistibile e aggressiva, poco prima di metà stesura entra in scena una melodia che rapisce i sensi e porta in cielo ad occhi chiusi per poi sfumare con eleganza e restituire la scena alla furia techno conosciuta in apertura del brano. Si tratta del flirt perfetto tra electro detroitiana e dub-techno berlinese, trascinante, deciso ed ipnotico.
Mister Ingram ci regala un disco leggermente al di fuori dei suoi schemi abituali, guardando al futuro ma senza dimenticare un passato e un presente di cui l’uomo è stato ed è gran protagonista; parafrasando il leggendario Derrick May mi azzarderei a dire che il buon Sherard nell’ascensore ci ha chiuso l’esperienza electro di Detroit coi Drexciya e le origini Atkinsiane, i suoni elettronici sperimentali Warp di inizio anni 90 e infine la techno berlinese di matrice Basic Channel, tirandone fuori un gran lavoro che solo la sua grande esperienza e maestria poteva modellare.
Avanti così, per molto tempo ancora per favore.