Ogni musicista si perde nel suo strumento e nelle mille sue sfaccettature, sia per quanto riguarda la tecnica di esecuzione, sia per la composizione. Se poi fai elettronica e hai la possibilità di far suonare contemporaneamente più strumenti, la magia è unica.
Si ha la possibilità di gestire l’intero range sonoro di un brano, dalla parte ritmica a quella melodica e, se gestito bene, il risultato può essere senza rivali proprio perché fonte di una mente sola che vede il brano nel suo insieme già nella fase compositiva.
Il suono di Valerio Lombardozzi alias Heinrich Dressel, già proprietario della gloriosa etichetta MinimalRome, da sempre cerca di esprimere questa sensazione di perdita sensoriale e di empatia fra uomo e macchina. Le sue incursioni su territori più legati al dancefloor sono inferiori in termini numerici rispetto a quelle più puramente di ambiente in senso lato e, anche quando la parte ritmica è preponderante, la melodia e l’intersezione fra accordi prende il sopravvento.
In questo suo nuovo lavoro, che esce per la etichetta di culto olandese Frustrated Funk, Valerio non solo ci inonda di bellissime melodie ed incastri armonici di alto livello, ma cerca anche nuove vie, sia in termini di arrangiamento che di scelta sonora. A partire dalla title track che è un brano che va oltre l’electro liquida di Stinson elaborando un felice contrappunto fra una ritmica proto-electro ed un giro di synth con delay di rara efficacia.
Quando poi il brano si ferma per una sorta di bridge dopo il break centrale e si aggiunge un arpeggio delicato e iconico, da film sci-fi anni ’50, l’immersione è completa.
Segue poi il capolavoro del disco, Dazzling Tiber, forse la melodia più bella di quest’anno suonata con spirito puramente cinematografico e a cui si aggiunge un sequencer con delay semplicemente fantastico. Questo brano da solo varrebbe l’acquisto, ma è completato da una bellissima intro atmosferica e distopica che fa bene all’anima e da In the mouth of simmetry che riprende lo schema della title track, ma con risultati a mio avviso minori, pur avendo uno dei titoli migliori di sempre. La musica del progetto Heinrich Dressel è in sostanza un musica cinematica che racconta delle storie che aspettano solo di essere ascoltate.
Se non lo avete mai fatto iniziate senza dubbio da qui.