La nostra nuova storia parla della Silentes di Stefano Gentile, label che dal 2004 ha preso in consegna l’eredità della precedente Amplexus per proseguire in un percorso sonoro dedito alla techno, all’ambient ed alla sperimentazione. A fondo pagina uno splendido mix di brani della label realizzato da Gianluca Favaron. Buona lettura e buon ascolto!
“Non ho mai chiesto a nessuno di firmare contratti… non voglio chiedere impegni e neppure impegnarmi. Voglio continuare a vivere e a far vivere Silentes progetto dopo progetto, idea dopo idea, assumendomi le responsabilità delle mie scelte”.
Tutto (ri)cominciò con Michael Mantra, Rod Modell, varie collaborazioni e numerosi artisti italiani. Dieci anni fa, sulle ceneri di Amplexus Records e delle sue sub-label, nasceva Silentes, una realtà discografica altrettanto operosa e dal maggiore eco.
Valvola di sfogo per estremità di generi diversi: ambient, contaminazioni dub, drone, field recording, esperimenti noise e sonorità industrial. Dalla scelta delle grafiche ai differenti packaging, nulla è stato mai lasciato dal ‘grande architetto’ Stefano Gentile. Una volta consolidata la label base, l’uomo di Vittorio Veneto (TV) ha differenziato le proprie release, riproponendo con successo un nuovo sistema a scatole cinesi tutte particolari e, naturalmente, da scoperchiare con curiosità.
“Sei mesi di clausura. Avevo chiuso da poco Amplexus Records e ne avevo le scatole piene di gestire un’etichetta, non c’era più entusiasmo. Nessuna voglia di contatti, pacchetti e discussioni assolutamente inutili… avevo bisogno di silenzio”. Un giorno, verso la metà del 2004, mi furono recapitati a casa ben tre cd di materiali più o meno inediti a cura di Rod Modell. Di lui avevo già pubblicato un paio di opere su Amplexus Records e Lunar, joint-venture tra la mia label e l’americana Soleilmoon”. Nella lettera allegata, mi chiedeva se ero interessato a pubblicare quei lavori già rifiutati da altri. Non appena ascoltai le tracce di “Vibrasound (The Deepchord Years 1999-2004)” (2004) rimasi letteralmente fulminato.
“Sono bastati un paio di minuti di quei suoni per riaccendere il fuoco. Nel giro di cinque mesi, avevo creato Silentes, stampando quattro cd, tra cui i remix di Michael Mantra per Rod Modell e il mio progetto Seele, realizzato con Amir Baghiri. Fu un successo di vendite: i dischi del produttore statunitense andarono a ruba (e, per fortuna, non interessavano a nessuno). Oggi sono autentici pezzi da collezione e, per giunta, parecchio difficili da trovare”.
Il catalogo approntato da Stefano Gentile è imponente e sono necessari parecchi click per consultarlo on-line. Pagine e pagine di uscite, pubblicate non solo in cd ma anche in cassetta o in vinile, presentano però alcuni nomi ricorrenti.
“Una volta avviata Silentes, ripresi alcuni contatti che avevo già da Amplexus Records… su tutti il compianto Akifumi Akajima, meglio noto come Aube, con cui iniziai una collaborazione sia per le grafiche dei cd che per progetti sonori un po’ singolari. Con lui ideammo una sorta di linea editoriale per la realizzazione delle copertine e, dal punto di vista musicale, creammo dei rework, il primo proprio “Aube Reworks Stefano Gentile” (2005): rielaborò dei miei suoni modo suo e così avviammo una serie. Con tale album prese il via anche Silentes Minimal Editions, una necessità perché, contemporaneamente, mi contattò Maurizio Bianchi per propormi dei materiali. Le sonorità più pesanti dovevano trovare spazio in un apposito contenitore”.
Se la differenza tra Silentes e Silentes Minimal Editions giace essenzialmente nel tipo di suono proposto (ambient/low-techno il primo e industrial/noise il secondo), i lavori del padre delle sperimentazioni made in Italy continuano a collocarsi oltre.
“Ciò che Maurizio Bianchi ha prodotto in passato ha un valore indiscutibile e, nonostante la diffusione delle sue vecchie opere è ormai capillare, sono decisamente più attratto al percorso che ha tracciato in questi ultimi anni. Alcuni lavori solisti sono notevoli, ma l’enorme quantità di materiale pubblicato non deve scoraggiare chi vuole prenderlo anche a piccole dosi. Ciò che m’intriga è che ogni sua produzione ha un suo perché e questo non è sempre scontato. La risposta alle mie proposte mi ha dato fiducia e voglia di andare avanti… anche in tempi come questi, dove il supporto fisico legato alla musica sta scomparendo a favore di ascolti assolutamente distratti e inutili”.
“Silentes è una creatura testarda, che non si adatta facilmente alla modernità: anche per questo motivo, insieme a Gianluca Favaron, abbiamo messo in piedi un progetto abbastanza complicato, cioè pubblicare ventisei cassette di produttori italiani”.
La sub-label Silentes Tapestry ha, infatti, reso omaggio a un formato caduto in disuso per anni e oggi, nel pieno dell’era digitale, di nuovo ammirato. Tra 2010 e 2011, la serie della ‘Collezione del Silenzio’ non è passata né inosservata, né inascoltata.
“Siamo nati con le cassette e ci dispiaceva dimenticarle, così a ogni artista coinvolto è stata assegnata una lettera dell’alfabeto e richiesta un’interpretazione del silenzio. Un progetto interessante, ma one spot… fatto, piaciuto, diffuso e goduto”.
Nel frattempo, Stefano Gentile ha saputo rinunciare al nome Silentes, quando si è presentata l’occasione di ristampare uno dei suoi dischi new wave preferiti: “Colloquio” (1986) dei Le Masque. Il passo successivo è stato avviare Oltrelanebbiailmare nel 2008.
“La ristampa era del tutto diversa dai lavori di Silentes, così creai Oltrelanebbiailmare, con la speranza di ristampare qualche altro vecchio disco prima che andasse irrimediabilmente perduto, poi però mi sono fatto un po’ prendere la mano”.
Oltrelanebbiailmare ha, infatti, pubblicato anche nuovi materiali degli stessi artisti ristampati. Dopodiché, ridotto il numero di uscite su Silentes e Silentes Minimal Editions, il nuovo obiettivo di Stefano Gentile è stato ampliare l’offerta grafica con 13.
“Sin da Amplexus Records, il mio fine è sempre stato quello di abbinare la musica alle immagini. Rispetto al passato, con la sub-label 13 ho potuto infine dare molto più spazio alla fotografia e a pubblicazioni assai particolari. Pubblicare il classico cd o vinile non rappresenta più la mia priorità, preferisco pensare a un progetto più complesso. 13 prova a fare questo, con edizioni di meno di cento copie abbinate a un libro fotografico in totale simbiosi con i suoni del disco.
A maggio pubblicherò la serie 8+8, con otto mie fotografie stampate su carta speciale nella misura di 8” e con tiratura di otto esemplari l’una, allegandovi un cd ad hoc realizzato da Fabio Orsi & Claudio Rocchetti, Francisco López, Enrico Coniglio e altri”.
“Il modello Silentes è la descrizione del mio modo di vedere e di sentire. Sin dall’inizio, l’unica regola è stata il silenzio che, a volte, può essere molto rumoroso. Eppure è anche un modo di essere e pensare assolutamente personale”.
Una sorta di boomerang e perfino di lama a doppio taglio, specie per chi deve fare i conti con qualche problema nell’organizzazione del lavoro, a partire dalla non facile amministrazione di un imponente mailorder da oltre duemila titoli.
“Ciò comporta dover tenere ritmi pesanti, spesso distanti dalla mia persona. Avrei bisogno dei miei tempi, di lavorare a modo mio… ma, di tanto in tanto, bisogna scendere a compromessi anche con sé stessi. Non mi sono mai posto regole e ho spesso agito d’istinto: questo può rivelarsi deleterio quando è necessario gestire un’etichetta in modo semi-professionale. Di sicuro, preferisco contattare io le persone da coinvolgere nel micro-mondo Silentes. Nel corso degli anni, l’approccio agli artisti/amici è cambiato parecchio, al momento preferisco lavorare con pochi, quelli con cui mi sento più in sintonia. Tuttavia, alla base di ogni rapporto deve necessariamente esserci una stima reciproca.
Se mi viene chiesto, ascolto volentieri i demo che mi vengono inviati… però Silentes non era e non è affatto una label convenzionale. Non è quasi mai successo che abbia pubblicato un cd perché avevo ricevuto un demo.
Silentes vuole continuare a essere uno spazio aperto dove transita gente… qualcuno si ferma, si fanno due chiacchiere, talvolta si scambiano conoscenze ed esperienze lavorando insieme e poi si riparte. Perché, con l’alchimia giusta, le idee non mancano”.
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FOR SILENTES
Compiled and mixed by Gianluca Favaron, may 2015
Contains extracts from:
01. Arecibo (Sleeping Under The Big Dish) – Rod Modell & Michael Mantra from Radio Fore
02. Cerulean Transmission – Michael Mantra & Charlz del la Casa from Cerulean Transmission
03. Forester Park – Rod Modell from Vibrasound (The Deepchord Years 1999 – 2004)
04. Untitled (03) – Rod Modell from Vibrasound (The Deepchord Years 1999 – 2004)
05. V 1.7 – Waveform Transmission from Waveform Transmission (Silentes 10 Year A.E.)
06. Or For – Michael Mantra from Boolean Languages
07. Nowhere – Corrado Altieri & Gianluca Favaron from Decomposed Days
08. Delta (For Alan Lomax) – Under The Snow from Delta
09. Prisoners Of Memory – Gianluca Becuzzi & Fabio Orsi from Dust Tears And Clouds
10. A Hand For The Crippled – Ezdanitoff from We Bring Light
11. Dust In One Hand, Love In The Other – Fabio Orsi from The New Year Is Over
12. Sandbanks – Enrico Coniglio from Sea Cathedrals
13. Untitled (08) – Rod Modell from Vibrasound (The Deepchord Years 1999 – 2004)