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Timeless Beats /

Michael Bundt, Peter Seiler Dreamdancer

  • Label / Vinyl Of Austria Group Vienna
  • Catalog / VAG-3
  • Format / Vinyl
  • Released / 03/2016
  • Style / , ,
  • Rating /
    9/101
Michael Bundt, Peter Seiler - Dreamdancer (Original Motion Picture Soundtrack) 300x300
  • ITALIANO
  • ENGLISH VERSION

Vinyl is still sexy. Non ci sono soltanto le colonne sonore di Gerhard Heinz, ma anche quelle di Michael Bundt e Peter Seiler. La raccolta “Dreamdancer / Carl Ludwig, Der Traumtänzer” (2016) è, infatti, il terzo episodio discografico di una serie a luci rosse che non smette mai di sorprendere. Ogni release su Vinyl Of Austria Group Vienna, una divisione della Private Records di Janis Nowacki, offre puntuali spunti di riflessione sotto svariati punti di vista.

In primis, il valore della riscoperta di un suono obliquo, psichedelico, d’epoca. Quando krautrock e disco viaggiavano su binari fin troppo paralleli. Numerosi artisti erano in grado, poi, di confrontarsi con generi diversi, lasciando ampio spazio alla propria creatività nel quadro di un cinema bistrattato, povero e, soprattutto, in continua evoluzione. Le sperimentazioni divenivano così una felice consuetudine a ogni latitudine e longitudine.

Dopodiché, la presunta operazione nostalgia, o un piccolo tributo a una coppia di artisti poco noti al grande pubblico, si trasforma in qualcosa di più grande. Se da una parte i gioiosi brani di “Dreamdancer” sono un’autentica novità sul mercato, perché mai pubblicati in un quarantennio, dall’altra assumono un valore differente quali testimonianze di due film hardcore al centro anche di una bizzarra vicenda di cronaca locale.

“Carl Ludwig, Der Traumtänzer” (1975) e “Carl Ludwig, 2. Teil – Carl Ludwigs Heiße Träume” (1983), diretti dal tedesco Charlie Bundt, sono stati vietati ai minori e le relative bobine ritirate dalle sale poco dopo le rispettive uscite. Oggi introvabili. Alcuni anni fa un collezionista di Colonia si rivolse alle autorità competenti, richiedendo una copia del secondo titolo per uso personale. Il tribunale amministrativo della città renana gli ha, però, negato l’accesso agli archivi.

Nella sentenza, la corte dichiarava una potenziale violazione di materiale protetto da copyright e lo equiparava, erroneamente, a quei contenuti mediatici a sfondo antisemita, pro-nazismo o pedo-pornografici. Il richiedente si è appellato allora all’Informationsfreiheitsgesetz, un documento che, in linea di principio, garantisce la libertà di consultazione di oggetti ormai rari o fuori mercato. La sentenza è stata perciò impugnata e presto ci sarà un nuovo grado di giudizio.

Michael Bundt, Peter Seiler 1Oltre la giurisprudenza, le due pellicole. Nella prima, diversi sceneggiatori offrono storyboard all’agenzia di Carl Ludwig e il produttore finisce per immedesimarsi nei personaggi, vivendo le proprie fantasie sessuali. Nella seconda, girata in Costa Azzura, le sue avventure continuano in località estive. Da qui la scelta di ricorrere a sonorità accattivanti per le scene di sesso.

La partitura del figlio del regista, Michael Bundt, e di Peter Seiler è semplice. L’edizione della Vagienna complessa e ricca, così come nei casi delle precedenti “Sex Fever / Die Insel Der Tausend Freuden” (2014) e “The Pussycat Syndrome” (2015). La colonna sonora di “Dreamdancer” è stata, infatti, rilasciata in vinile nero o rosa e la sua confezione contiene anche il relativo poster, l’immancabile adesivo e il solito vibratore di differenti colori.

Il lato A si apre con l’ariosa Funky Phill, tra sospiri, gemiti e una manciata di parole in inglese che lasciano ben poco all’immaginazione. E un groove trascinante. Auto Verfolgung, Absturz è, invece, più ritmata nei suoi primi secondi, lasciando presagire a un’atmosfera poliziottesca, ma orpelli elettronici e note di pianoforte ne frenano l’immediato incedere. Colpo di scena, poi, con El Hombre, segnata da un’armonica a bocca fin troppo sbilenca.

Chissà se il titolo in spagnolo e lo strumento utilizzato siano un modo per ricordare l’estro di Franco De Gemini in “C’Era Una Volta Il West” (1968) di Sergio Leone. Con Beach Dreams, diretta emanazione di Funky Phill, ritorna il clima di festa, brevemente interrotto dall’allucinazione Traumübergang. Nonostante varie salite e discese sonore, anche la sognante Two Lovers riprende con dolcezza gli stilemi dell’opener. Infine, la marcetta Carl Ludwig, per creare discontinuità.

Sul lato B, ritorna prepotente Beach Dreams, con l’ennesimo carico di sensualità, ma lascia presto spazio a Golden Bells, una gradevole parentesi melodica, e la balearica Zick Soul, con la tromba in primo piano. Segue Tackling, un interessante esempio di contaminazione tra funk, soul e rock. L’interludio strumentale Spanish Guitar spartiacque con la ripresa della buffa Carl Ludwig (Version) e l’oscillazione Traumübergang 2, per un finale improvvisamente carico di mistero.

Vinyl is still sexy. Not only the scores for Gerhard Heinz, but also those of Michael Bundt and Peter Seiler. The collection “Dreamdancer / Carl Ludwig, Der Traumtänzer” (2016) is, in fact, the third episode of a red light recording serie that never fails to surprise. Each release of Vinyl Of Austria Vienna Group, a division of Janis Nowacki‘s Private Records, offers punctual insights under several points of view.

First, the value of the rediscovery of an oblique, psychedelic and vintage sound. When krautrock and disco travel on parallel ways. Many artists were able, then, to deal with different genres, leaving ample space for creativity in the framework of a mistreated, poor and, above all, ever changing cinema. Experiments became an happy habit of every latitude and longitude.

After that, the alleged nostalgia operation, or a small tribute to a pair of little-known artists to the general public, turns into something bigger. If on one hand the joyful songs of “Dreamdancer” are a real novelty on the market, because they have never been published in forty years, on the other they take on a different value as testimonies of two hardcore movies also at the center of a local news bizarre story.

“Carl Ludwig, Der Traumtänzer” (1975) and “Carl Ludwig, 2. Teil – Carl Ludwigs Heiße Träume” (1983), directed by German Charlie Bundt, were prohibited to minors and their coils withdrawn from sale shortly after their outputs. Now unobtainable. Some years ago a Cologne collector turned to the competent authorities, requesting a copy of the second title for personal use. The administrative court of the Rhineland city has, however, denied access to the archives.

In its judgment, the court declared a potential violation of copyrighted material and equated, mistakenly, to those media content with an anti-Semitic, pro-Nazi or child pornography background. Then the applicant invoked the Informationsfreiheitsgesetz, a document that, in principle, guarantees freedom of consultation to rare or out of business items. The sentence was therefore contested and soon there will be a new instance.

Michael Bundt, Peter Seiler 1In addition to case-law, the two movies. In the first, several writers offer storyboard to Carl Ludwig’s agency and the producer ends up to identify with the characters, living their sexual fantasies. In the second, shot in French Riviera, his adventures continue in summer places. Hence the decision to choose a catchy sound in order to comment the sex scenes.

The score of the son of the director, Michael Bundt, and Peter Seiler is simple. The edition of Vagienna complex and rich, as well as in the cases of previous “Sex Fever / Die Insel Der Tausend Freuden” (2014) and “The Pussycat Syndrome” (2015). The soundtrack of “Dreamdancer” was, in fact, released in black or pink vinyl and its pack also contains relative poster, unmissable adhesive and the usual vibrator of different colors.

Side A opens with airy Funky Phill, between sighs, moans and a handful of English words that leave little to the imagination. And a rousing groove. Auto Verfolgung, Absturz is, however, more rhythmic in its first seconds, hinting at poliziottesco atmosphere, but electronic tinsel and piano notes hamper the pace immediately. Twist, then, with El Hombre, marked by a harmonica too lopsided.

You can wonder if the Spanish title and the instrument used is a way to remember the inspired Franco De Gemini in “Once Upon A Time In The West” (1968) by Sergio Leone. With Beach Dreams, direct offshoot of Funky Phill, returns the festive atmosphere, briefly interrupted by hallucination Traumübergang. Despite several climbs and descents sound, even dreamy Two Lovers resumes gently opener styles. Finally, the march Carl Ludwig, to create discontinuities.

On the B side, returns bully Beach Dreams, with yet another load of sensuality, but soon leaves space to Golden Bells, a pleasant melodic bracket, and balearic Zick Soul, with the trumpet in the foreground. Then follows Tackling, an interesting example of fusion between funk, soul and rock. Instrumental interlude Spanish Guitar as watershed with the resumption of funny Carl Ludwig (Version) and the oscillation Traumübergang 2, for a final suddenly full of mystery.