Singolo molto particolare per il genere, se non fosse per la traccia principale “Disco Trippin'”sul lato A, quasi in stile Rinder&Lewis nella versione El Coco, ricco fiati, linee melodiche di synth spaziale, basso in levare e bei tappeti massicci di percussioni.
La differenza e la singolarità la fa il retro ‘St. John’s Cosmic Concerto’ che potrebbe essere il perfetto prototipo di Disco spaziale, pieno di effetti da synth che ricordano le astronavi, ma anche sostenuto dalla grammatica di riferimento per lo stile: shaker e percussioni a marcare il ritmo e basso su una sola nota per infondere lo stato d’ipnosi, un’ottimale tappeto per lanciare il viaggio del concerto cosmico citato nel titolo.
La traccia procede con una melodia da film fantascientifico come fosse la colonna sonora immaginaria di un telefilm o di un lungometraggio alla Gurre Stellari, ma mai sontuosa, leggera e non scontata.
Il ritornello ha un’intervallo arpeggiato molto cosmico, che lascia il campo al break tutto effetti e percussioni, per poi ritornare al sensuale tema che richiama incontri immaginari tra creature spaziali e donne terrestri in amplessi ancestrali.
Un crescendo di climax extra terrestre ed extra sensoriale, fino alla conclusione del brano, per un Concerto che porta realmente alle porte del cosmo, ma su di una pista da ballo.