Dopo due 12″ stellari come “Dancing In Outer Space” e “Motivation / Extract” agli Atmosfear non rimaneva che l’album.
1981, è il momento e per questo supergruppo formato da valorosi quanto numerosi musicisti è il momento di chiudersi in studio e dar vita a quello che sarà un disco di rara bellezza come “En Trance”.

Con la discomusic sulla via del tramonto (quella classica quantomeno) ma forte di un bagaglio d’esperienze ben solido ed una forte propensione tanto al jazz quanto al funk, gli Atmosfear raccolgono una serie di strabilianti idee che saranno poi l’anima di questo album.

Ed è proprio sull’unione di generi che si fondano le loro linee guida, come quando nella traccia d’apertura “Free Tonight” mantengono in vita un apparato disco dai forti connotati tribal unendolo ad alcuni soli di tromba e sax dal sapore jazz.

Ed è sempre sull’improvvisazione e su uno spirito fortemente “free” che si basa la successiva “Duende”, brano di impatto funk dalle memorie di rare scene romantiche di un poliziotto settantesco.
Un onda funk ad ampio raggio, d’altronde di session stiamo parlando, momenti nei quali l’estro creativo di un gruppo di amici/musicisti supera ogni logica per creare emozioni. Emozioni pure come quelle degli 8 minuti abbondanti di “Creator’s Dream”  o ancora della cavalcata stellare di “Funk The Rock” con la sua chitarra psichedelica che grida ipnosi e si rivolge al futuro con accordi talvolta memorabili.

Un album che contiene lezioni ben tangibili, su tutte quella di Sun-Ra, se non nel suono nello spirito, in quella voglia di rappresentare una dato momento facendolo poi decollare e volare senza controllo.
Agli Atmosfear riesce bene, riesce a meraviglia in un brano che è un autentica pietra miliare: “Return Of LB”.

Quando c’erano musicisti, strumenti, idee e pura follia tutto ciò poteva dirsi ordinario. Ed oggi, dopo quasi 30 anni, ci troviamo qui a scriver di quanto quel quotidiano viver bene appaia ai nostri occhi come un utopia che sa di fantascienza.