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Timeless Beats /

Passport Ostinato

  • Label / Atlantic
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1976
  • Style / ,
  • Rating /
    10/101
Passport

Klaus Doldinger, cresciuto nella scena Jazz sul modello di Oscar Peterson e dopo aver collaborato negli States con Kenny Clarke, Donald Byrd e Don Ellis, inizia la sua carriera solistica nei primi anni ’60.

Produce la prima (forse) uscita di firma europea del genere Bossa, “Recado Bossa Nova/Copacapana” come Klaus Doldinger Quartett nel 1962.
Dopo le esperienze con le etichette Philips, World Pacific e Liberty, negli anni ’70 decide di prendere la direzione “Jazz-Fusion”, creando il gruppo Passport e firmando con l’etichetta Atlantic.
Scriverà anche colonne sonore, tra cui quella per “Das Boot” nel 1982.

Le sue magiche performance con Tenor-Soprano Sax e Tastiere trovano in “Ostinato” gli straordinari supporti di Curt Cress (batteria, vd. l’ottimo album “Avanti” del 1983), Wolfgang Schmid (basso e chitarra, autore del favoloso LP “Wolfhound” nel 1975) e Kristian Schultze (tastiere, autore della chicca cosmic “Expedition Extra” del 1983, e collaboratore di tantissimi progetti disco-kraut-prog nella seconda meta degli anni ’70, tra cui un album disco-space-prog per Patty Pravo nel 1979).

La seconda parte del brano porta l’ascoltatore a rivivere la scena finale di Moraldo ne “I Vitelloni” di Fellini: si ha la sensazione di vedere scorrere, dapprima lentamente e poi velocemente, i nostri momenti di vita passata, presente e futura, come degli scompartimenti di un treno in movimento, per giungere poi al tunnel di materia oscura e piombare sorprendentemente nella dimensione atemporale da brividi di “Infinity Machine”.

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