Harald esordisce come batterista nella band The Stuntmen (genere Beat).
A 18 anni, nel 1967, si unisce agli allora sconosciuti Scorpions di Rudolf Schenker. Nel 1971 fonda insieme al chitarrista Bill Barone ed al bassista Jerry Berkers i Wallenstein.
Arrivano le pubblicazioni degli album Blitzkrieg e Mother Universe, più l’interessante progetto Bauer Plath di Witthüser & Westrupp : sono anni in cui le sonorità blues-folk-psychedelic si integrano e fondono con le
aperture sperimentale-elettroniche del rock-progressive.
Harald conosce nel frattempo il mitico produttore Dieter Dierks (inventore e possessore, tra l’altro, del brevetto del DVDplus) e nel 1973, insieme ai due amici e mostri sacri Klaus Schulze e Manuel Göttsching, partecipa alla registrazione del progetto Tarot del visionario Walter Wegmüller.
Tarot viene pubblicato dalla mitica etichetta Kosmische Kuriere, etichetta grazie alla quale trovano spazio i lavori proprio del nuovo gruppo creato da Harald con Klaus e Manuel, The Cosmic Jokers.
I Burloni Cosmici compongono, nel giro di un paio di anni, quattro album fondamentali per l’evoluzione della connotazione elettronica dell’intero filone rock degli anni ’70: Galactic Supermarket, Sci-Fi Party, The Cosmic Jokers e Planeten Sit-In.
Sempre nello Studio Dierks, Harald partecipa nel 1973 alla registrazione dell’album Starring Rosi degli Ash Ra Tempel, e nello stesso anno registra un altro album dei Wallenstein, Cosmic Century.
Siamo a metà anni ’70, anni in cui Harald Manuel e Klaus traghettano il rock europeo su canali mai attraversati prima. Nel 1975 la Kosmische Kuriere pubblica Inventions For Electric Guitar di Manuel, pietra miliare (insieme a E2-E4 del 1984) per ogni aspirante chitarrista elettronico di successo, mentre Klaus e Harald sono concentrati sui progetti Moondawn (1976) e Body Love (volume 1 + Volume 2 del 1977).
Harald partecipa poi al concerto londinese di Manuel del 14 Agosto 1977, in occasione del lancio del suo incredibile album New Age Of Earth (col nuovo nome di Ashra), al doppio LP di Klaus, X, ed al nuovo grande album degli Ashra, Correlations, nel 1978, seguito dal sottovalutato Belle Alliance di due anni dopo.
Gli anni ’80 vedono Harald impegnato dapprima col suo primo album da solista Synthesist, orgia di suoni synth, edito nel 1980 dalla etichetta (amata e ricercata dai collezionisti…Baldelli & Loda docent) Sky Records, e poi alle batterie con Joachim Witt e la band synth pop/new wave di Lilli Berlin.
Dopo 15 anni di intenso lavoro e ricerca, quando l’onda della creatività sembra abbassarsi secondo natura, Harald realizza sul finire del 1985 l’album Oceanheart, pubblicato sempre dalla Sky Records nel 1986 e contenente il brano Pondicherry Dream, icona della scena cosmic della metà degli anni ’80…e non solo.
Stella pleiadiana.