Quelli che la sanno lunga conosceranno a menadito tutte le avventure dei Sensations’ Fix, band italiana che dagli anni ’70 in poi ha rilasciato musica Rock Progressive di qualità indiscussa guadagnandosi l’accesso alla mitologia del genere.
Pochi conoscono invece questo album scritto e suonato da Franco Falsini, chitarrista dei Sensations’ Fix e qui chiamato a sonorizzare una sconosciuta pellicola dal titolo “Naso Freddo” (facile immaginare il contenuto del film) dell’altrettanto sconosciuto regista Filippo Milani, che le notizie in nostro possesso ci dicono mai distribuita e proiettata soltanto nel 1975 durante un concerto dei Sensations’ Fix appunto.
Il vinile non è di difficilissima reperibilità, ma occhio perché sul web c’è a chi piace giocare con i prezzi ed alcune quotazioni sono veramente inavvicinabili.
Il disco si divide in 3 brani che ospitano una musica strumentale figlia delle sperimentazioni tedesche degli anni ’70, priva di percussioni ed interamente interpretata dal suono della chitarra e dei synth analogici.
Franco Falsini sembra inebriato da bagliori cosmici e costruisce così una colonna sonora intensa e profonda dove la chitarra ha bisogno di andare in solo per uscire dalla nebbia analogica e regalare emozioni tinte d’eleganza, specialmodo sul finale della seconda parte, in una scrittura melodiosa incredibilmente descrittiva.
Il terzo segmento (il più lungo con i suoi 20 minuti e l’unico a chiudere con un cantato molto “religioso”) è forse il più vicino alle albe elettroniche tedesche, quelle che hanno caratterizzato il suono di sognatori come Klaus Shultze, e ci fa godere in pieno, dopo oltre trent’anni di una scrittura fluida, ispirata e fortemente evocativa.
Un suono che Franco ha portato dentro coltivandolo ed evolvendolo, arrivando a fondare, pensate voi, quella che è stata un’etichetta simbolo del movimento techno toscano degli anni ’90, la Interactive Test, culla del suono di dj simbolo come Rick 8, Miki, Open Space, Francesco Farfa e molti altri ancora. Se siete entrati a contatto con il suono toscano di quel periodo e lo avete trovato meditativo, ipnotico e psichedelico, ora sapere che tutto questo aveva ragione d’esistere anche grazie ad un personaggio visionario come Franco Falsini.
Rispetto a questa gente.