Dal Banco del Mutuo Soccorso ci si poteva sempre aspettare di tutto, d’altronde stiamo parlando di una delle band italiane più eclettiche e prolifiche lungo gli anni ’70. Quel che però coglie in maniera particolare la nostra attenzione è contenuto in un album pubblicato a nome Banco nel 1983, dove tra i vari brani compare un mostro funk/disco dal titolo “Velocità”.
L’attacco è aggressivo con batteria chitarra e tastiere a dividersi la scena in una costruzione funkeggiante alla quale è impossibile restare indifferenti, un groove massiccio che accoglie la furia vocale di Beppe Cantarelli che parla di velocità come soluzione alla voglia di evadere per correre incontro al futuro.
I raddoppi vocali femminili rafforzano ancor di più la spinta nei punti meno incisivi ed a corollario di tutto quei magnifici giri di Rhodes, che rendono il groove sempre acceso dall’inizio alla fine.
Un’interpretazione sopra le righe che segna una piccola, gloriosa eccezione nella sterminata discografia del Banco, un brano da ballare e cantare per intero tra le luci di una pista da ballo sospesa nel tempo.