Come preparazione psicologica ai rigori dell’inverno che si preannuncia, niente di meglio di questa oscura traccia partorita probabilmente in un angusto e non del tutto identificato momento del 1983.
Immaginatevi al buio, in una gelida notte di gennaio punteggiata da scomposti voli di pipistrelli, dal basso echi di drum machine che con cadenza metronomica amplificano il vostro terrore, squillanti scampanellii ad acutire le sensazioni e corposi synth ad addensare il corpo, mentre tutto intorno volteggia l’eterea voce di Helen.
Non avrete che quel fioco raggio lunare filtrato tra le rocce ad indicarvi l’unica via di salvezza.
Una perfetta colonna sonora per film horror che allo stesso tempo si colloca tra le gemme italo disco più oscure e sotterranee, l’ennesimo contributo italiano a quel genere che ancora oggi il mondo ci guarda con invidia.