Un sette pollici chiacchieratissimo nella comunità di disco/collectors italiani questo degli Ayx.
Formazione che sappiamo presente in un San Remo del lontano 1979 le cui identità conosciute sono quelle della cantante Gloria Nuti e del compositore Riccardo Galardini.
Qualche anno fa, quando sentii parlare di questo gruppo e del loro “incredibile” sette pollici le quotazioni sui vari siti era a dir poco esagerata, parliamo di oltre settanta euro per piccolo gioiello.
Fortuna volle che in una calda ed umida serata di mezza estate in uno sperduto paesino del lungomare toscano mi imbatto in una festa di quelle che promettono solo noia, meteore sul palco ed il refrigerio nell’unico e solo gelato sciolto, mentre da un isolato banco spunta l’invero, una bella cassa colma di vinili dal quale esce fuori non una ma due copie del succitato vinile.
Gioia a palate. Parliamo ora della musica. Due brani, rispettivamente Ayx Disco e Aix Ritmo, nei quali esplode una forza disco gioviale e vivace, con il basso in acrobazie funky, le chitarre a servire le manovre e la batteria al passo con un ritmo veloce e trainante. Il cantato, anch’esso velocissimo, sembra farsi addirittura rincorrere dalla musica, creando un vortice di tensione che manderebbe in estasi ogni pista da ballo.
Aix Ritmo è una festa tra tastiere, chitarra e basso con il solito ritmo a tenere le redini della situazione. Una strumentale, ovviamente, con un taglio molto a la cosmic disco francese, anche se qui siamo più vicini ad una sorta di space rock velocizzato e fatto confluire in soluzione funky.
Dopo qualche anno dall’acquisto le quotazioni del sette pollici sono scese a dismisura, se ne possono acquistare copie a soli otto euro, il che me la dice lunga sulla bontà di alcuni venditori che sfruttano soltanto la momentanea onda modaiola per vendere a cifre spropositate i loro dischi, fin quando il mercato non si accorge di questi movimenti e la situazione torna (finalmente) sotto controllo.