Una manciata di singoli e due album all’attivo per Zack Ferguson, cantante brasiliano con un feeling di lunga data con l’Italia.
Non tutto gli riuscì a meraviglia, ma quando accese le luci sopra le rollate disco di “Skate Board Dancin” il grande libro della storia si aprì per ospitare anche il suo nome.
Siamo nel 1978, in Italia, in scrittura troviamo niente meno che Detto Mariano, uno dei compositori italiani più illuminati dell’epoca, che mette quindi a segno una stesura micidiale per un brano Disco che poggia le sue basi sul cantato in falsetto di Zack che anima all’inverosimile un’orchestrazione perfetta nei tempi e nei toni.
La batteria pressante, basso accennato, chitarra, tastiere ma soprattutto fiati che raddoppiano, squillanti, i ritornelli dell’ispirato Zack. Un brano da pista, non c’è che dire, una delle soluzioni armoniche più riuscite dell’epopea discomusic italiana dell’epoca, un singolo che ancora oggi riesce a trasmettere un’energia unica ed incontaminata.